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martedì 12 aprile 2011

Pensieri visivi: LA MADDALENA PENITENTE di Francesco Hayez

- di Saso Bellantone
Una donna. È nuda, sdraiata sul suo abito bianco. È sola, dietro di lei ci sono degli alberi, della nebbia e delle montagne che richiamano un paesaggio spettrale. Accanto alla donna c'è un teschio. Nella mano sinistra regge un crocifisso ma le sue forze sembrano perdersi così come il suo sguardo si perde altrove. La Maddalena penitente di Francesco Hayez (1832) conduce l'osservatore indietro nel tempo e ripropone un antico dilemma: chi è la Maddalena? Secondo i vangeli canonici, Maria di Magdala (Maddalena) è una prostituta che va al seguito di Gesù dopo che questi la salva dalla lapidazione. I vangeli apocrifi, invece, presentano la donna come il discepolo prediletto di Gesù, perché questi usava baciarla sulla bocca. Alcuni attribuiscono a tale gesto un significato gnostico, legato cioè alla trasmissione della conoscenza ultima; altri invece lo considerano l'indizio di un legame amoroso tra i due. L'opera di Hayez ripropone questo interrogativo e consente di svelare l'identità della donna mediante il suo atteggiamento penitente.
La penitenza è quella pratica che occorre svolgere quando, consapevoli dei propri peccati o dei propri errori, si desidera ottenere il perdono da altri o da dio. La penitenza della Maddalena di Hayez è la solitudine, l'allontanamento da tutto e da tutti scelto consapevolmente per via di un avvenimento che l'ha straziata: la morte di qualcuno (il teschio). Tale penitenza non serve però ad allontanare il suo dolore: quest'ultimo anzi diventa il terreno fecondo nel quale nasce il sentimento della colpa. È un sentimento terribile, di cui vorrebbe liberarsene ma non sa come fare né a chi rivolgersi. Il paesaggio circostante non è d'aiuto perché rievoca la morte che l'addolora e che amplifica il suo rimorso. L'abito sembra trattenere la colpa dentro di lei, perciò se ne libera, ma la colpa non esce, non va via. La colpa permane nel suo corpo, è nella sua stessa nudità che amplifica il dolore, perché riecheggia la morte che l'affligge e l'errore a cui la donna non può più rimediare: il non aver amato abbastanza il suo amore finché è stato vivo.
La Maddalena penitente di Hayez non è una peccatrice né il discepolo prediletto di Gesù, bensì un'amante che non ha più l'amato, una donna disperata che non può perdonarsi né consolarsi con il significato attribuito da altri alla morte in croce del proprio amato (il crocifisso). È un'opera enigmatica, con la quale l'osservatore, nel chiedersi qual è l'identità della Maddalena, può porsi lo stesso interrogativo anche nei confronti dell'uomo che lei amava.*

* L'opera esaminata può essere ammirata presso la Civica galleria d'arte moderna di Milano.

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