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martedì 29 aprile 2014

La banalità della trascendenza


- di Saso Bellantone
"Si smaterializza l'essere, in visibili ed invisibili frammenti di sé, ma nell'immanenza, l'animale uomo, crede siano gocce di pioggia o lacrime".

venerdì 25 aprile 2014

Airman di Eoin Colfer


- di Saso Bellantone
Parigi 1878. Esposizione Universale degli inventori e della scienza. Il capitano dei Tiratori Scelti delle Isole Saltee, Declan Broekhart, un piccolo stato sovrano al largo delle coste irlandesi, e la moglie Catherine, in dolce attesa, salgono a bordo del dirigibile Le Soleil, assieme a Victor Vigny, capitano della Squadra Aeronautica costruttrice del velivolo. Dopo essersi alzati in volo, una fucilata raggiunge il pallone e i viaggiatori rischiano la vita. Inoltre, Catherine ha le contrazioni e si ritrova a partorire nel cesto del dirigibile che, fortunatamente, si ancora ai riccioli della testa della Statua della Libertà, che presto sarebbe stata inviata in America. Sono tutti salvi, anche il bambino appena nato. Si chiama Conor, e si dice che “i suoi occhi siano di fuoco”.
Comincia così Airman (Mondadori, 2009), la storia emozionante del giovane Conor Broekhart, studioso di scienza del volo e amico della principessa Isabella, figlia del re Nicholas Trudeau, con la quale vive numerose avventure all'interno del palazzo reale del regno delle Saltee. La sua vita però è destinata a cambiare repentinamente a causa di un complotto ad opera del generale della Guardia Reale, Hugo Bonvilain, per ottenere il potere. Ritrovatosi in prigione nella piccola Saltee, solo e convinto di essere odiato dalle persone che ama, Conor dovrà combattere contro se stesso e contro i nemici che tentano di annientarlo definitivamente, per ritrovare la libertà e salvare le Saltee dalle grinfie dell'ambizioso Bonvilain.
È una storia semplice, appassionante, adatta sia agli adulti sia ai ragazzi perché si presenta come una metafora delle spregevoli cospirazioni che a volte si è costretti a vivere, a scapito delle persone amate. L'autore, Eoin Colfer, sottolinea quanto sia importante, malgrado le difficoltà, la solitudine e il senso d'impotenza provati in situazioni del genere e al limite del comprensibile, non darsi per vinti, perché nulla è perso per sempre. Anzi, è proprio in questi momenti che è possibile trovare dei nuovi amici e scoprire di possedere delle risorse impensate prima, con i quali stravolgere un destino ormai apparentemente triste e misero, e riprendersi la vita e la felicità di cui si è stati privati. Benché non sia facile, c'è sempre un modo per ritrovare la libertà, anche se, spesso, una volta ottenutala, si ha la tentazione di dimenticare tutto e tutti, e di dedicarsi egoisticamente a se stessi. Ma il passato non può essere cancellato definitivamente, anzi, si ripresenta in forma nuova, per ricordarci chi siamo veramente e che le persone amate hanno bisogno di noi.

giovedì 17 aprile 2014