- di Saso Bellantone
Buon
meriggio web,
il
25 aprile di 67 anni fa cominciava con Milano e Torino la liberazione dello
Stivale dall’occupazione nazifascista. Quel giorno segnò da un lato, la fine
della dittatura fascista e della Guerra; dall’altro, pose le basi per un nuovo
inizio, avvenuto il 2 giugno ’46, giorno in cui, scegliendo tra monarchia e
repubblica, alla fine, nacque la Repubblica Stivalica. A partire dal ’46 si
stabilì che il 25 aprile diventasse festa nazionale e ancora oggi, in questo
giorno, si ricordano il passato, le sofferenze e il sangue versato per la
liberazione dello Stivale. Oggigiorno, tuttavia, vi è l’amaro in bocca. Si commemora la liberazione
passata, certamente, ma ci si chiede in quale presente si è finiti e se
l’attuale Repubblica stivalica nella quale si vive, è quella per cui i nostri
liberatori si sacrificarono.
Sotto
la spinta di una crisi economica mondiale, causata consapevolmente e
artificiosamente da pochissimi potenti alla scopo di una nuova
organizzazione/spartizione dell’Urbe terrestre, lo Stivale si vede privato
giorno dopo giorno di tutti i diritti ottenuti e svanisce lentamente,
schiacciato nella morsa dei comandi del Grande Leviatano del Nord, eseguiti dai
funzionari che ha posizionato nei ruoli di potere stivalici, Parlamento
compreso. Sembra che la storia si ripeta. La nascita del fascismo negli anni
’20 del secolo passato, aveva portato alla creazione di un totalitarismo
(imperfetto secondo alcuni, per via dei Patti con “l’Uomo bianco”), alla
Guerra, all’invasione tedesca e, alla fine, dopo oceani di sangue versati, alla
liberazione. Il sorgere di una nuova economia basata su titoli e valute
astratte e fittizie, ha riportato in vita antichi fantasmi. Lo Stivale è già
dominato dal totalitarismo capitalistico e in prospettiva dei titanici
conflitti pronti a scatenarsi per il dominio della Terra, il cui esito è
incalcolabile, si lascia già invadere dal Mostro Tentacolare Settentrionale anche
a livello Costituzionale. Il prezzo di tale invasione consiste in un debito
pubblico che continua ad aumentare (1.928.211 milioni di euro a febbraio); in
un PIL che continua a calare (nel 2011 è calato dallo 0,2% del terzo trimestre
allo 0,7% del quarto, mentre nel 2012 è già diminuito sino all’1,6%); nella
crescita della disoccupazione (i disoccupati ammontano a quasi 3 milioni,
11,6%); nell’incremento dei suicidi (tra il 2009 e 2011 si sono uccisi circa
1000 tra imprenditori, artigiani e operai, più di 2 al giorno, e già se ne
contano 23 dall’inizio del 2012); nell’aumento delle aziende fallite (nel 2011
ammontano a 11.615); nell’ingrossamento delle tasse (le tasse pesano per il 45%
sul PIL e si è a una pressione fiscale del 60%); in breve, nell’aumento del
sangue versato dagli stivaliani.
La
vermiglia sorgente che tinge di morte la terra stivalica si estende da Nord a
Sud a macchia d’olio e sembra aumentare di giorno in giorno la potenza del proprio
fiotto. Quanto sangue verrà ancora versato, mio caro web, prima di esperire a
un nuovo 25 aprile, cioè alla liberazione dal capitalismo e dal Grande Leviatano
del Nord? Sopravvivrai alla futura Guerra tra Titani per vedere un tale giorno?
La liberazione dai tedeschi, nel secolo scorso, ha sancito la fine della Guerra,
dei (vecchi) totalitarismi, della monarchia e il sorgere della Repubblica Stivalica.
Se dovessi sopravvivere al capitalismo, al Leviatano e alla Guerra, resterai
uno Stivale o assisterai alla nascita di una Repubblica Terrestre? E se invece
non sopravvivrai? Se dovesse restare in vita il capitalismo, il Tentacolare
Mostro del Nord e una continua guerra
tra Titani?
Medita
web, medita…
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