- di Saso Bellantone
Reggio. 31 marzo 2012. Ore 20:30. Le luci
di Palazzo San Giorgio si spengono per un’ora. Un gesto simbolico con il quale
la Provincia di Reggio Calabria, in sincronia con tutti gli altri enti, le istituzioni
e i singoli cittadini di tutto il mondo, dimostra la sua vicinanza alla Terra, la
quale, a causa del surriscaldamento globale, corre il pericolo di modificare
radicalmente il proprio equilibrio climatico, generando un effetto a catena che
minaccerebbe non soltanto la sopravvivenza del pianeta ma di tutte le forme di
vita che la abitano. È per questo motivo che molti giovani studenti reggini del
Campanella e alcune associazioni locali, tra le quali la Fenice dello Stretto
di Bagnara, si sono incontrati ieri davanti a Palazzo San Giorgio, guidati dal
presidente del WWF Calabria, dott.essa Beatrice Barillaro: per donare un’ora
alla Terra. Un’ora del proprio tempo donata al pianeta simultaneamente a tutti
gli altri aderenti del mondo, che si sono dati appuntamento nel medesimo
istante, in differenti luoghi, per il medesimo scopo: dare alla Terra l’occasione
di rigenerarsi, il tempo necessario per bilanciare il proprio clima, la forza
che le occorre per superare il pericolo della propria fine e sopravvivere.
All’evento globale L’ora della Terra aderisce dunque anche Reggio Calabria. Si è in
pochi, certo, a cantare assieme i brani accompagnati da due chitarre, sulle
scale del teatro Cilea, o a riflettere sulla sfida del surriscaldamento globale
ma “E’ un buon inizio – come ha affermato
la dott.essa Barillaro – l’Ora della Terra è un evento simbolico che si svolge
in tutto il mondo, allo scopo di stimolare le coscienze e l’interesse per il
cambiamento climatico, un evento di grande attualità riconosciuto da tutti gli
scienziati del mondo. Bisogna però che siano le singole persone a darsi da fare,
senza più aspettare le decisioni politiche ad alti livelli. Siamo in prossimità
di Rio+20 e da parte nostra ci sono grandi aspettative e speranze che i potenti
del mondo si mettano d’accordo ma, come sappiamo bene, c’è poca concretezza
nelle decisioni. Il problema è che il tempo passa e che il pianeta soffre, e
noi soffriremo di più assieme al pianeta, per cui è indispensabile che si parta
dal basso e che ognuno si faccia promotore di piccole azioni che possano
aiutare nel risparmiare l’energia. Se ne spreca tanta, se ne fa un uso
veramente spropositato e senza pensarci, bisogna però capire che il risparmio viene prima di ogni
altra cosa e che occorre agire coscienziosamente ogni giorno della propria vita,
comprendendo cosa è davvero indispensabile e cosa non lo è. C’è bisogno di
rieducarsi ad avvicinarsi alla Madre Terra. Se c’è un unico aspetto che si potrebbe
vedere in questa crisi è proprio questo, il ridimensionamento. Ognuno di noi deve
cercare di ridimensionare i propri consumi, i propri sprechi. I sistemi
ambientali non ce la fanno più a reggere l’impatto che noi causiamo. Ormai ci
vuole più del nostro pianeta per soddisfare la fame di energia del mondo. Già nel
mese di settembre, come genere umano, abbiamo consumato tutte le risorse a
livello mondiale che la Terra può produrre in un anno. Se pensiamo a questo, ci
accorgiamo di essere sempre in deficit nei confronti del pianeta Terra, quindi
se non diamo la capacità al pianeta di sostenersi o, meglio ancora, di
rigenerarsi, sarà difficile andare avanti. Se non cambiamo strada, negli anni
futuri i problemi aumenteranno a livello esponenziale perché le decisioni sono
sempre lente. La Provincia di Reggio Calabria – ha continuato Barillaro – ha
accettato di partecipare a questo evento, spegnendo simbolicamente le luci del
palazzo San Giorgio. In futuro si può sicuramente fare molto di più ma è già un
punto di partenza. Dal niente ci sono dei piccoli passi. Mi stanno informando continuamente
che ci sono paesi che hanno spento interi viali, oltre alle luci dei palazzi e
dei monumenti. A Roma si spegnerà Castel Sant’Angelo, si farà una grande
manifestazione per consentire alla Terra di fare la sua pedalata energetica. Ci
sono tante cose che si possono fare e c’è bisogno che ognuno dimostri al prossimo
che si possono fare, senza vergognarsi, senza tirarsi indietro. Serve tanto l’esempio.
Ognuno di noi deve farsi promotore di una piccola azione che si allargherà a
macchia d’olio. Il gesto simbolico di oggi dovrebbe diventare pensiero militante
a favore della Terra. Quello che abbiamo fatto oggi è un gesto simbolico però è
un buon punto di partenza ed è di buon auspicio, perché vediamo che i segnali
ci sono. Basta far capire alle persone l’importanza di essere promotori del
cambiamento a favore della Terra. Ci sono pochi adulti e molti giovani ma questo
è già un bel traguardo. I giovani hanno assistito a un documentario molto
importante, ecco perché sono qua, che s’intitola The Age of Stupid, un docu-film creato in prossimità dell’incontro
di Copenaghen. È un film venuto dal basso, fatto con una spesa minima, che si
sviluppa mediante alcuni episodi che raccontano quello che accade in tutto il mondo,
riguardo ai cambiamenti climatici. Vedendo questo documentario, questi ragazzi si
sono convinti di partecipare a questo evento perché hanno capito di essere
coinvolti, hanno capito che davvero siamo in una situazione di pericolo e che lo
schianto del pianeta riguarderà proprio loro. Per cui – si è avviata alla
conclusione Barillaro – credo che occorra aggregare e far capire, parlarne,
discutere per cercare di muovere la loro coscienza e la loro sensibilità, che è
grande ma che ha bisogno di trovarsi di fronte ai fatti. Mi rivolgo ai
dirigenti scolastici. Contattateci per mezzo della rete che è molto attiva in
Calabria e in tutta Italia. Abbiamo i nostri esperti, i nostri responsabili di
diversi settori e siamo tutti molto disponibili per incontrare i ragazzi di
ogni età e affrontare assieme questi argomenti per educarci nella cura della
Terra. Per la Calabria, basta rivolgersi alla sede regionale e saremo felici di
partecipare a degli incontri formativi e informativi per il pianeta. La WWF
Italia è pronta con tutti i propri servizi e dossier, che sono reperibili nei
siti internet. Basta stabilire di che cosa si vuole discutere. La crisi idrica,
climatica, la biodiversità e tutti gli altri temi che ci stanno a cuore. Ribadisco,
siamo disponibili e sollecitiamo a chiamarci per incontrare i giovani”.
Nessun commento:
Posta un commento