- di Saso Bellantone
Quale mistero si cela dietro l’affondamento
delle più grandi e avanzate imbarcazioni di fine ‘800? È forse uno scoglio
assente da ogni carta nautica? Un’isola galleggiante? Una balena ignota? Un mostro
marino? O tutto questo avviene per volontà divina? Inutile scervellarsi nelle
congetture. Non c’è altro modo per risolvere tale enigma se non quello di
imbarcarsi sull’Abraham Lincoln e partire all’avventura, alla scoperta della
verità. È una caccia lunga, faticosa, che solcando ogni mare mette a dura prova
la pazienza, il coraggio e la resistenza fisica, soprattutto quando, a un passo
dalla verità, si finisce in mare, perdendo i sensi assieme ai propri amici. Ma una
volta risvegliatisi, ecco che comincia la vera avventura alla scoperta di segreti
più antichi di quello iniziale, quelli cioè nascosti negli abissi dell’oceano,
a bordo di un’incredibile nave, il Nautilus, guidata dal misterioso Nemo e
dalla sua ciurma.
In Ventimila
leghe sotto di i mari (1870), Jules Verne racconta il viaggio a bordo del
Nautilus da parte di Pietro Aronnax, professore di storia naturale, Consiglio,
suo domestico, e Ned Land, fiociniere canadese. È uno stupendo itinerario
sottomarino durante il quale, indagando contemporaneamente i segreti nascosti
in fondo al mare e nelle profondità dell’animo del capitano Nemo, il lettore non
fa altro che sondare se stesso e tentare di capire chi egli è veramente.
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