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martedì 16 novembre 2010

"VIENI VIA CON ME" CON FAZIO E SAVIANO

- di Saso Bellantone
ELENCO PER DEFINIRE “VIENI VIA CON ME”: Altri conduttori. Altra scenografia. Altra musica. Altro humor. Altre storie. Altre parole. Altri temi. Altre voci. Altri ospiti. Altre prospettive. Altri ricordi. Altre idee. Un altro pensiero. Un’altra politica. Un’altra etica. Un altro sociale. Un’altra Italia. Un’altra democrazia. Un altro presente. Un altro futuro. Un’altra speranza. Un’altra vita. Altre emozioni. Altri sogni. Un nuovo coraggio. Una diversa compagnia.
Credo sia questo il modo migliore per parlare del programma Vieni via con me. Dopo la seconda puntata in onda ieri sera su Raitre, alle 21:10, non ci sono più dubbi. Vieni via con me è un virus nell’arrugginito sistema-Italia. È la scomposizione della grande illusione che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. Lo smantellamento della stessa abitudine al letargo con la quale conviviamo in ogni istante. Una doppia demolizione finalizzata all’edificazione di una società e di persone diverse.
Fazio e Saviano non conducono uno show. Il palco è vuoto. Un luogo di passaggio che poi torna a essere vuoto. Il vero show è quello che avviene nelle nostre case, dietro i televisori, per effetto di tutti coloro e di tutto ciò che passano sul palco e vanno via: il nostro cambiamento. Ma il nostro, è soltanto l’inizio del cambiamento: è una visione. È l’osservare come sarebbe la nostra società, se decidessimo di portare avanti, fino alla fine, il processo di metamorfosi appena avviatosi.
Non si tratta, dunque, come fanno molti, di osannare o criticare Vieni via con me: occorre, preferibilmente, pensare alla nostra decisione. Ognuno deve interrogarsi e capire chi vuole essere, in quale Italia desidera abitare, d’ora in poi.

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