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martedì 1 maggio 2012

OLTREWEB La festa del lavoro in cerca di lavoro


- di Saso Bellantone
Buon meriggio web,
festeggia, goditi la tua festa finché ancora puoi farlo ma ricorda le manifestazioni, gli scioperi, le morti, i feriti per difendere il diritto di lavorare non più di otto ore al giorno, per evitare di trasformarsi in una macchina e per salvaguardare quel minimo di umanità che ancora custodisci nel profondo del tuo essere!
Verrà un tempo, in cui non ci sarà più un primo maggio né una festa del lavoro. Ogni giorno sarà uguale all’altro, ogni minuto, ogni istante della tua vita non sarà altro che il prodotto di quella inimmaginabile serie di macchinazioni che il Grande Leviatano del Nord sta escogitando per intrappolarti nella propria illusione. Verrà un tempo, in cui sarai costretto a lavorare otto, sedici, ventiquattr’ore su ventiquattro, per tutta la vita, allo scopo di appagare i progetti di potere, di dominio continentale, con vocazione planetaria, del Titanico Mostro Settentrionale. Sarai schiavo, prigioniero di un manipolo di capitalisti e potenti, giunti all’apice della piramide del comando, con il tuo tacito consenso e quando te ne accorgerai, sarà troppo tardi per rimediare, per riprendere la tua libertà di scelta, il tuo diritto all’esistenza, il tuo diritto a restare umano e a non trasformarti in un robot, in un silente servitore dell’Impero della realizzazione a tutti costi della volontà di pochi… se sopravvivrai, naturalmente.
Lavorare otto ore al giorno è stato il traguardo conquistato dalla vermiglia linfa che scorreva nelle vene dei tuoi predecessori. Oggi, quella stessa vitalità che circola nei tuoi vasi sanguigni ti chiede altro, urla e reclama qualcosa di più basilare delle otto ore. Pretende il lavoro, vale a dire quel minimo di speranza di poter soddisfare quei bisogni essenziali, come l’alimentazione, la salute o un’abitazione per esempio, per sopravvivere. E i Nani che attualmente ti governano, rispettando per filo e per segno tutte le direttive leviataniche utili per la realizzazione del proprio progetto di potere, anziché creare lavoro e garantirti di sopravvivere, tagliano lavoro giorno dopo giorno, ti dissanguano, ti lasciano morire o ti spingono a toglierti la vita, senza pensarci una sola volta. Sono freddi e spietati questi Nani. Cancellano il lavoro intransigenti, uccidono, affamano. In questa maniera si assicurano una fetta di potere all’interno del Leviatano e Gli giurano fedeltà, partecipando allo sterminio di chi non vuole essere reso Suo schiavo.
Festeggia, mio caro web, la tua festa del lavoro, ma chiediti se è forse giunta l’ora di seguire i passi dei tuoi avi e di protestare, scioperare, manifestare per chiedere che ti venga riconosciuto in pieno quell’unico diritto che anche la Costituzione prevede e che ti consente di realizzare e salvaguardare la tua umanità: il lavoro.
Medita web, medita…

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