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giovedì 17 maggio 2012

OLTREWEB Cosa sceglierà la Culla dell’Occidente?


- di Saso Bellantone
Buon meriggio web,
c’è aria di fratture e fuoriuscite all’orizzonte. Come previsto, i fondi stanziati dal Grande Leviatano del Nord per trattenere la Culla dell’Occidente all’interno del proprio disegno di potere non sono serviti a nulla. La disoccupazione, i suicidi, i fallimenti, la fame sono aumentati e negli ultimi giorni 1,2 miliardi di (ze)Leviatan sono stati ritirati dai conti correnti Cullici. Nei giorni a venire altrettanti saranno tirati indietro. Il vecchio governo è crollato. Un nuovo governo è sorto. È provvisorio, però. Durerà fino al 17 giugno, giorno in cui la Culla dell’Occidente dovrà prendere la grande decisione: restare nell’area Leviatano o tornare alla dracma. Sarà un momento unico. Se la Culla dell’Occidente dovesse uscire dalla zona Leviatano, potrebbe provocarsi un effetto a catena capace di abbattere le mura di cinta issate da tutti i Nani attorno all’illusione di una moneta unica e in grado di portarsi dietro anche la Terra del Flamenco e lo Stivale. La grande macchinazione di potere del Titanico Mostro del Nord comincerebbe a traballare, a perdere pezzi, uno alla volta, fino a implodere su se stessa e a svanire, restando soltanto come un ricordo, un monito per i futuri tentativi di dominio economico del vecchio continente, a marchio unico, con vocazione planetaria. Se invece la Culla dell’Occidente dovesse sprecare la grande opportunità che ha innanzi e decidesse di restare all’interno della zona Leviatano, continuerà a corrodersi, a lacerarsi dall’interno finché non sarà costretta a vendere anima, autorità e libertà al Titanico Mostro Settentrionale, generando l’inizio dell’età della transizione e del mutamento del Vecchio Continente, preludio di un immenso totalitarismo economico e disumano.
Il Leviatano trema, mio caro web, non può permettersi il lusso di perdere la Culla dell’Occidente, perché sa che se ciò accadesse, Lei sarebbe seguita da altri Nani e sarebbe l’inizio della propria dissoluzione e della scomparsa del proprio progetto di potere globale. Per questo motivo in questi giorni il Grande Levitano del Nord attiva come un tornado tutte le proprie risorse umane, economiche, psicologiche e strategiche, per indurre i cittadini Cullici a decidere di restare nella zona Leviatano. Ma c’è un precedente mondiale di cui costoro dovranno tener conto. Dopo anni e anni di parità dollaro-peso, che l’aveva portata al collasso, nel 2002 la Terra del Tango decise uscire dalla zona Zio Sam e, affrontati enormi sacrifici, oggigiorno a distanza di dieci anni, il suo PIL cresce, continua a crescere e la gente è tornata a stare bene. Se la Culla dell’Occidente scegliesse di imitare la Terra del Tango e di tornare alla dracma, superate le difficoltà iniziali, potrebbe tornare un Nano forte e determinante per il destino degli altri Nani e del Leviatano. Ma il Titanico Mostro del Nord lo sa e scongiura tale scelta, anzi si adopera in tutti i modi per lavare il cervello dei Cullici e convincerli che conviene restare nella zona Leviatano. Ma i Cullici ormai non si lasceranno raggirare nuovamente: sanno che fame, morte, disoccupazione, fallimenti, disperazione non possono essere sinonimi di Leviatano e di convenienza. E il 17 giugno decideranno quel che è necessario loro, non quello che conviene al Titanico Mostro del Nord.
Un grande bivio si propaga nel Vecchio Continente. Ad avere le ore contate è da un lato ogni singolo individuo annichilito dall’avidità di potere del Leviatano, dall’altro il Leviatano stesso. La posta in gioco nel voto del 17 giugno sarà per i Cullici sempre la stessa: libertà e schiavitù. C’è da chiedersi, mio caro web: quando verrà un 17 giugno per lo Stivale? Quando, gli stivaliani cominceranno a valutare l’ipotesi di imitare anche loro la Terra del Tango, tornando alla lira? Quando si accorgeranno che anche per loro è in gioco la libertà o la schiavitù? Forse, quando ormai avranno le catene ai piedi e ai polsi?
Medita web, medita…

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