- di Saso Bellantone
Una notte, da un lato dei confini di Essere e non-Essere, in casa propria dal nome Sonno, Coscienza si svegliò. Come per incanto, si ritrovò a rincorrere per le vie di Gea la sua più cara amica, Ragione.
Una notte, da un lato dei confini di Essere e non-Essere, in casa propria dal nome Sonno, Coscienza si svegliò. Come per incanto, si ritrovò a rincorrere per le vie di Gea la sua più cara amica, Ragione.
“Aspetta un attimo…” – la chiamò Coscienza.
“Quale?” – le rispose Ragione.
“Tu aspetta un attimo…” – le ripeté.
“Dove?” – le ribadì l’altra.
“Un attimo, aspetta…” – la esortò nuovamente Coscienza.
“Non esiste nessun attimo.” – le replicò fredda Ragione.
“Credi di aver ragione solo perché questo è il tuo nome?” – strillò alla fine Coscienza, fermandosi all’improvviso guardando a terra.
“E tu…” – le urlò Ragione fermandosi pure lei – “Credi d’aver coscienza solo perché questo è il tuo, di nome?”... continua a leggere
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