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sabato 2 giugno 2012

OLTREWEB Quel 2 e 3 giugno ’46, oggi…


- di Saso Bellantone
Buon meriggio web,
il 2 e 3 giugno di 66 anni fa venivi chiamato alle urne per decidere quale forma di governo darti tra la monarchia e la repubblica. Scegliesti la repubblica, segnando così la fine del regno di Savoia, del fascismo e di un’immensa epoca continuamente belligerante, causata dallo sfrenato desiderio del dominio dell’urbe conosciuta da parte di Nani e Sovrani, culminata nei grandi e tragici conflitti mondiali. Scegliendo la repubblica ebbe inizio la rivoluzione. Dichiarasti che né monarchi né dittatori potevano decidere per te, sulla base di fittizie origini divino-nobiliari o di presunte superiorità razziali. Non più. Adesso, saresti stato tu a determinare il bene e il male esprimendoti direttamente per mezzo di elezioni, di partiti, di referendum, di rappresentanti, di deputati, senatori, presidenti e amministratori vari, di una costituzione, di statuti, di ordinamenti deontologicamente fissati e perfezionati di volta in volta al sorgere di nuove fattispecie e casistiche prima impensate.
Adesso, avresti potuto vivere libero, responsabilmente, civilmente, nell’uguaglianza e nella solidarietà con i tuoi simili.
E tuttavia, a causa di complesse ragioni storico-etno-geografiche, non ti rendesti conto della rivoluzione appena inaugurata. Superata la battuta d’arresto di ipotetici, o veritieri, chi lo saprà mai, brogli elettorali, ti lasciasti sedurre da diavoli travestiti da angeli, seguaci di vecchie lobbies infiltrati nella politica, nella giustizia, nell’economia, nelle istituzioni, ovunque, e ti lasciasti privare, con evangeli multimediali e apparentemente abbaglianti, del diritto di decidere personalmente e direttamente, in ogni singola situazione, questione o fenomeno riguardante tutti gli stivaliani, qual è il destino dello Stivale, dunque, quale è il tuo.
Guardandoti attorno, mio caro web, non vedi altro che obblighi, tasse, oligarchia, crisi economica, calamità naturali, fame, disoccupazione, disperazione, disservizi, disinformazione, debiti, scandali, sprechi, evasione, illegalità, criminalità, suicidi, omicidi, abusi, rapine, attentati e frodi, vedi un grande Stivale d’argilla disgregarsi giorno dopo giorno e ti lasci convincere, subliminalmente, di lasciarlo decomporre, sfacendoti pensare, subliminalmente, che  è la cosa migliore per tutti. Ti insinuano perfino l’idea di non commemorare la Festa della Repubblica Stivaliana, provocando il tuo rimorso e la tua compassione con le immagini delle tragedie che recentemente hanno coinvolto diversi co-stivaliani. Perché non ricordare il 2 e 3 giugno ‘46? Perché dimenticare il giorno in cui 66 anni fa conquistasti i diritti, le libertà, la democrazia, con l’attenuante delle tragedie che i co-stivaliani stanno vivendo? Com’è possibile mischiare le due cose, vale a dire un traguardo politico di tutti gli stivaliani e le tragedie sociali attualmente in atto?
Chi ti governa, mio caro web, e tesse i fili di tutti gli altri poteri Stivalici, potrebbe dimostrarsi solidale nei confronti degli stivaliani colpiti da tali tragedie, impiegando parte della propria parcella e del proprio tempo per aiutarli nel modo migliore possibile e, a un tempo, potrebbe avvalorare l’importanza di ricordare il 2 e 3 giugno ’46. Invece, tiene moneta e tempo per sé e, con la scusante di quelle tragedie, si lava le mani sia delle tragedie stesse sia della Festa della Repubblica. E intanto, mentre tu, mio caro web, ti convinci che non ha senso ricordare il 2 e 3 giugno ’46, innanzi a tutte le tragedie che vivi da diversi anni, per ultime quelle telluriche, chi ti governa e dirige i fili dei poteri usa la tua convinzione per accelerare il processo di dissoluzione dello Stivale per annetterlo, regalandolo in un pacco ben confezionato, al Grande Leviatano del Nord. Dissoluzione dello Stivale vuol dire svanimento dei diritti, delle libertà, della democrazia conquistati soltanto 66 anni fa.
Sei confuso, mio caro web, ti lasci intrappolare dalla falsa compassione, dalle promesse ingannatrici e dagli evangeli mediatici dei figli delle lobbies che, curando soltanto i propri interessi, si assicurano nuovi ruoli, posti e forme di potere all’interno del Titanico Mostro Settentrionale totalitario, con la chiara intenzione di metterti il cappio il collo e la catene.
Quando giunge il momento in cui ti rifiuti, mio caro web, o, quantomeno, tentenni nel ricordare il 2 e 3 giugno ’46, e pensi che forse è davvero l’ora che lo Stivale si frantumi una volta per tutte, allora vuol dire che hai già perso quello che 66 anni fa hai conquistato, diritti, libertà, democrazia, e che sei già divenuto uno schiavo del Grande Leviatano del Nord, ma non ancora non ne sei cosciente.
È necessario, mio caro web, solidarizzare impotente, pigro e ininfluente nei confronti degli stivaliani colpiti da ogni forma di tragedia e per questo motivo sia dimenticare il 2 e 3 giugno ’46 sia desiderare lo svanimento dello Stivale, per sperare in una soluzione di tutti i tuoi attuali problemi concreti e intellettuali? Oppure occorre farsi consapevolmente, laboriosamente ed efficacemente carico di tutte le tragedie che gli stivaliani attualmente vivono e dar vita a una rinnovata repubblica, facendo ancora una volta quel che il 2 e 3 ’46 fecero i tuoi avi, ossia spodestare chi sotto mentite spoglie, rampollo delle antiche lobbies, ti governa oggigiorno come i monarchi e i dittatori di ieri?
Medita web, medita…

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