- di Saso Bellantone
Buon meriggio web,
il 2 e 3 giugno di 66 anni fa venivi
chiamato alle urne per decidere quale forma di governo darti tra la monarchia e
la repubblica. Scegliesti la repubblica, segnando così la fine del regno di
Savoia, del fascismo e di un’immensa epoca continuamente belligerante, causata
dallo sfrenato desiderio del dominio dell’urbe conosciuta da parte di Nani e
Sovrani, culminata nei grandi e tragici conflitti mondiali. Scegliendo la
repubblica ebbe inizio la rivoluzione. Dichiarasti che né monarchi né dittatori
potevano decidere per te, sulla base di fittizie origini divino-nobiliari o di
presunte superiorità razziali. Non più. Adesso, saresti stato tu a determinare
il bene e il male esprimendoti direttamente per mezzo di elezioni, di partiti,
di referendum, di rappresentanti, di deputati, senatori, presidenti e
amministratori vari, di una costituzione, di statuti, di ordinamenti
deontologicamente fissati e perfezionati di volta in volta al sorgere di nuove
fattispecie e casistiche prima impensate.
Adesso, avresti potuto vivere libero,
responsabilmente, civilmente, nell’uguaglianza e nella solidarietà con i tuoi
simili.
E tuttavia, a causa di complesse ragioni
storico-etno-geografiche, non ti rendesti conto della rivoluzione appena
inaugurata. Superata la battuta d’arresto di ipotetici, o veritieri, chi lo
saprà mai, brogli elettorali, ti lasciasti sedurre da diavoli travestiti da
angeli, seguaci di vecchie lobbies infiltrati nella politica, nella giustizia,
nell’economia, nelle istituzioni, ovunque, e ti lasciasti privare, con evangeli
multimediali e apparentemente abbaglianti, del diritto di decidere
personalmente e direttamente, in ogni singola situazione, questione o fenomeno
riguardante tutti gli stivaliani, qual è il destino dello Stivale, dunque,
quale è il tuo.
Guardandoti attorno, mio caro web, non
vedi altro che obblighi, tasse, oligarchia, crisi economica, calamità naturali,
fame, disoccupazione, disperazione, disservizi, disinformazione, debiti, scandali,
sprechi, evasione, illegalità, criminalità, suicidi, omicidi, abusi, rapine,
attentati e frodi, vedi un grande Stivale d’argilla disgregarsi giorno dopo
giorno e ti lasci convincere, subliminalmente, di lasciarlo decomporre,
sfacendoti pensare, subliminalmente, che
è la cosa migliore per tutti. Ti insinuano perfino l’idea di non
commemorare la Festa della Repubblica Stivaliana, provocando il tuo rimorso e
la tua compassione con le immagini delle tragedie che recentemente hanno
coinvolto diversi co-stivaliani. Perché non ricordare il 2 e 3 giugno ‘46?
Perché dimenticare il giorno in cui 66 anni fa conquistasti i diritti, le
libertà, la democrazia, con l’attenuante delle tragedie che i co-stivaliani
stanno vivendo? Com’è possibile mischiare le due cose, vale a dire un traguardo
politico di tutti gli stivaliani e le tragedie sociali attualmente in atto?
Chi ti governa, mio caro web, e tesse i
fili di tutti gli altri poteri Stivalici, potrebbe dimostrarsi solidale nei
confronti degli stivaliani colpiti da tali tragedie, impiegando parte della
propria parcella e del proprio tempo per aiutarli nel modo migliore possibile
e, a un tempo, potrebbe avvalorare l’importanza di ricordare il 2 e 3 giugno
’46. Invece, tiene moneta e tempo per sé e, con la scusante di quelle tragedie,
si lava le mani sia delle tragedie stesse sia della Festa della Repubblica. E
intanto, mentre tu, mio caro web, ti convinci che non ha senso ricordare il 2 e
3 giugno ’46, innanzi a tutte le tragedie che vivi da diversi anni, per ultime
quelle telluriche, chi ti governa e dirige i fili dei poteri usa la tua
convinzione per accelerare il processo di dissoluzione dello Stivale per
annetterlo, regalandolo in un pacco ben confezionato, al Grande Leviatano del
Nord. Dissoluzione dello Stivale vuol dire svanimento dei diritti, delle
libertà, della democrazia conquistati soltanto 66 anni fa.
Sei confuso, mio caro web, ti lasci
intrappolare dalla falsa compassione, dalle promesse ingannatrici e dagli
evangeli mediatici dei figli delle lobbies che, curando soltanto i propri
interessi, si assicurano nuovi ruoli, posti e forme di potere all’interno del
Titanico Mostro Settentrionale totalitario, con la chiara intenzione di
metterti il cappio il collo e la catene.
Quando giunge il momento in cui ti
rifiuti, mio caro web, o, quantomeno, tentenni nel ricordare il 2 e 3 giugno
’46, e pensi che forse è davvero l’ora che lo Stivale si frantumi una volta per
tutte, allora vuol dire che hai già perso quello che 66 anni fa hai
conquistato, diritti, libertà, democrazia, e che sei già divenuto uno schiavo
del Grande Leviatano del Nord, ma non ancora non ne sei cosciente.
È necessario, mio caro web,
solidarizzare impotente, pigro e ininfluente nei confronti degli stivaliani
colpiti da ogni forma di tragedia e per questo motivo sia dimenticare il 2 e 3 giugno
’46 sia desiderare lo svanimento dello Stivale, per sperare in una soluzione di
tutti i tuoi attuali problemi concreti e intellettuali? Oppure occorre farsi
consapevolmente, laboriosamente ed efficacemente carico di tutte le tragedie
che gli stivaliani attualmente vivono e dar vita a una rinnovata repubblica,
facendo ancora una volta quel che il 2 e 3 ’46 fecero i tuoi avi, ossia
spodestare chi sotto mentite spoglie, rampollo delle antiche lobbies, ti
governa oggigiorno come i monarchi e i dittatori di ieri?
Medita web, medita…
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