- di Saso Bellantone
Buon meriggio web,
il 17 giugno la Culla dell’Occidente ha
sprecato una buona occasione per dare origine a uno smantellamento del Grande
Leviatano del Nord. Votando per un governo filo-leviatanico non ci sarà nessun
terremoto né alcun effetto a catena. I Nani resteranno intrappolati dietro le
sbarre della prigione sotto forma di moneta unica, sbarre più forti e più
opprimenti di prima. Tonificato il progetto di un dominio economico del Vecchio
Continente, adesso il Titanico Mostro Settentrionale guarda all’egemonia
fiscale e politica della vecchia urbe continentale. Non trema più. Adesso sa
che ogni campanello d’allarme può essere spento con la semplice manipolazione della
scelta, facilmente corruttibile, con la falsa promessa di fondi salva-Nani nel
contesto di una crisi economica globale, inventata e provocata allo scopo del
potere. E così è stato con i Cullici. Convinta della convenienza di restare nella
zona-Leviatano per scansare il default, la Culla dell’Occidente crede che con i
fondi che riceverà dall’Immensa Arpia Nordica riuscirà a coprire il debito
pubblico, a riassestare il proprio PIL, a creare lavoro, dunque a contrastare
la disoccupazione, la cassa integrazione e i licenziamenti forzati, a
ricostituire tutte le piccole e medie aziende fallite e, quindi, a rilanciare
la propria economia e la propria posizione di prestigio all’interno della
zona-Leviatano. Crede. Ma ce la farà? O meglio, il Grande Leviatano del Nord le
concederà di rinascere dalle proprie ceneri?
Il Titanico Mostro Settentrionale non
concede a nessun Nano di risorgere dalle vecchie spoglie economiche, politiche
e istituzionali. È Lui stesso a incenerirli con il marchio unico di una moneta
e di una economia surreale: lo (ze)Leviatan. L’Immensa Arpia Nordica si mostra continuamente
come un Messia secolarizzato che non conosce punizioni ma soltanto premi. Presta
fondi ai Nani, illudendoli della salvezza economico-finanziaria, li ammansisce,
li anestetizza e così, mentre il loro debito cresce e la loro economia peggiora
nuovamente, si abbandona in una diabolica risata. Ormai sa di stringere i Nani
in un pugno. Decidendo di restare nella zona-Leviatano anziché tornare alla
propria moneta, così come ha fatto la Culla dell’Occidente perché narcotizzata
dai premi leviatanici, i Nani accettano, inconsapevoli, di perdere la propria
autorità per riconoscerne una soltanto: quella del Titanico Mostro del Nord.
La Culla dell’Occidente crede di essere
salva, di aver scampato il pericolo e nel suo letargo provocato dalla chimera
della moneta unica non si rende conto che è pronta a tornare punto e a capo.
Non c’è salvezza per la Culla dell’Occidente né Redenzione. Sotto le acque
dello (ze)Leviatan, gli squali dell’Immensa Arpia Nordiaca divorano pezzo dopo
pezzo le sua membra finché non sarà ridota all’osso. Soltanto allora i Cullici capiranno
quale occasione hanno perso il 17 giugno 2012. Ma in quel momento, sarà troppo
tardi, perché saranno già diventati i primi schiavi della mefistofelica macchina
di potere continentale, in ottica planetaria, dal nome Grande Leviatano del
Nord.
Una volta spolpata la Culla dell’Occidente,
sarà sazia la voracità degli squali leviatanici? Oppure procederà con altre squisitezze
del menù continentale, vedi Terra del Flamenco e Stivale? E se stessero gustando
già, come antipasto, questi due Nani, mentre tutti continuano a guardare alla
Culla dell’Occidente? C’è solo un modo per capirlo, mio caro web: osserva la
Terra del Flamenco e lo Stivale e verifica se già si intravedono le loro ossa.
Medita web, medita…
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