- di Saso Bellantone
I Greci sostenevano che l’ingresso dell’Ade fosse protetto da un cane a tre teste dal nome Cerbero. I Romani pensavano che presso i Campi Flegrei, una regione a ovest di Napoli, si trovasse la porta d’accesso agli Inferi (Avernus), per via delle esalazioni solforose che avvenivano in quella regione. Dante Alighieri scrisse che all’anticamera del mondo degli Inferi si trova la frase: “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”.
I Greci sostenevano che l’ingresso dell’Ade fosse protetto da un cane a tre teste dal nome Cerbero. I Romani pensavano che presso i Campi Flegrei, una regione a ovest di Napoli, si trovasse la porta d’accesso agli Inferi (Avernus), per via delle esalazioni solforose che avvenivano in quella regione. Dante Alighieri scrisse che all’anticamera del mondo degli Inferi si trova la frase: “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”.
Oggi, dopo studi e indagini sul campo svolti rapidamente ed esclusivamente con l’olfatto, si è dimostrato che tutti e tre si sono sbagliati. L’ingresso dell’Ade si trova a Bagnara: è protetto da uno scolo fognario che, passando sotto la via Turati, si rigetta nella spiaggia adiacente e nel mare, emanando esalazioni così puzzolenti da infestare la zona limitrofa; sulla parete accanto al varco per il regno dell’oltretomba, cioè le fogne, sta’ la scritta: “Vergogna”. L’onore della scoperta è da attribuirsi a un gruppo di Facebook dal nome “I bagnaroti che non ne possono più della fogna a cielo aperto!”.
La bagnarese porta degli Inferi pone in evidenza un problema importante: la rete fognaria. Le emissioni nauseabonde, naturalmente, sono il frutto del mix di rifiuti che, attraverso gli scarichi delle case, dei negozi commerciali e dei luoghi pubblici, finisce nelle fogne. Tali fuoriuscite sgradevoli, di per sé, non sono un problema: sarebbe assurdo pretendere di trasformarli in fragranze all’acqua di rose o di fiori d’arancio, per rendere più gradevole l’atmosfera delle zone infestate. Né sarebbero un problema se tali scarichi e olezzi fastidiosi, una volta depurati, si diffondessero nelle zone extraurbane. Tuttavia costituiscono un serio problema, dal momento che si sprigionano, oltre che presso la porta d’accesso al regno degli Inferi sottostante alla via Turati (vedi foto), anche in altre zone urbane del paese, attraverso i pozzetti.
Rendendo disgustose le atmosfere delle zone urbane colpite da tali esalazioni maleodoranti, è evidente che la loro causa, cioè la rete fognaria, costituisce un problema serio di cui bisogna occuparsi. Sia l’attuale amministrazione sia l’opposizione sono chiamati a mostrare interesse alla cosa e, al di là delle differenze partitiche, a lavorare insieme per il bene comune. Sarebbe il caso, tanto per cominciare, di nominare una squadra di tecnici ed esperti per intraprendere un’analisi specialistica dell’intera rete fognaria (qualora sia possibile svolgerla, senza mettere a soqquadro le strade) e, sulla base delle osservazioni svolte, di cominciare a improntare un piano di lavoro per una definitiva risoluzione del problema, a breve scadenza (se di un problema semplice si tratta). Se tale studio minuzioso richiede invece, per forza di cose, di metter mano al sistema fognario o se la questione in esame è più grave del previsto, allora sarebbe opportuno iniziare a stabilire una gerarchia di problemi “comuni ed essenziali” da affrontare e risolvere assieme appena “possibile”, indipendentemente dall’esito delle prossime elezioni comunali.
Gettando uno sguardo alla foto, vengono in mente, ritoccate, le parole di Dante (Canto III, 1-3): “Per me si va nella città dolente, per me si va nell’eterno dolore, per me si va…nel puzzolente!”.
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