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martedì 10 agosto 2010

LA REGGIO DI ANASSILA di Natale Zappalà

- di Saso Bellantone
La Reggio di Anassila non è una biografia del tiranno reggino ma una spettrografia della situazione politica, economica e strutturale della Reggio tra il VI e V secolo a.C. In altre parole, è una lente d’ingrandimento sulla storia di una polis troppo dimenticata dalla critica e dalla ricerca storica; una città che al tempo di Anassila, ma non solo, diviene potente e prestigiosa tanto quanto – se non in modo maggiore – Siracusa, Crotone, Locri, Zancle, Atene e simili: Reggio.
L’opera di Natale Zappalà è la prima fonte critico-documentale relativa all’antica Reggio. Incastonando perfettamente tutte le fonti, primarie e secondarie, relative alla storia della città durante gli anni di Anassila, Zappalà strappa all’oblio – ricostruendola e presentandola con un linguaggio semplice e conciso – una vicenda dell’antichità decisiva per comprendere l’identità, le radici, l’evolversi della storia – se non dell’umanità – dell’Occidente. Decodificando e riedificando la storia di Rhegion, Zappalà fornisce i ricercatori e gli appassionati di studio del passato di un baluardo utile per rivedere, dunque per riscrivere, la storia antica anche e soprattutto alla luce della vicenda di Reggio prima, durante e dopo la tirannide anassilaide.
La puntualità dei riferimenti bibliografici intertestuali ed extratestuali non impediscono al lettore di addentrarsi nel testo: piuttosto, la forma stilistica fluida e chiara quasi come un romanzo, consente al lettore non solo di trovarsi proprio dentro l’antica Rhegion, ma anche di fare esperienza della scientificità, della criticità, della rigorosità e del buon senso necessari per la ricostruzione storica di ogni avvenimento del passato. In breve, dà al lettore tutti gli strumenti utili per fare anch’egli i primi passi nella ricostruzione dell’antichità e nell’appassionante riscoperta del passato dell’Occidente.

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