- di Saso Bellantone
In questi giornila Commissione Ue si è espressa a favore degli Ogm, approvando la coltivazione nei territori europei della patata transgenica Amflora, per uso industriale. I prodotti derivati dall’amido Amflora saranno utilizzati esclusivamente per gli alimenti degli animali. Dal momento che ci nutriremo di questi animali, anche noi assorbiremo i derivati della patata Amflora. La Commissione annuncia che presto saranno messi sul mercato anche tre mais geneticamente modificati: il MON863xMON810, il MON863xNK603 e il MON863xMON810xNK603.
In questi giorni
In Italia, molti si esprimono contrariamente all’approvazione degli Ogm. Tra questi, troviamo ad esempio il ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia; i Verdi; la Cia (Confederazione italiana Agricoltori); la Coldiretti ; la Barilla ; il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il Vaticano si limita a esternare la propria preoccupazione al riguardo, senza pronunciarsi pro o contro. In generale, la decisione della Commissione Ue è bocciata perché si considerano gli Ogm una minaccia per l’economia agroalimentare europea, per il Made in Italy ma soprattutto uno strumento utile per fare gli interessi delle grandi multizonali Ogm.
Il dibattito intorno agli Ogm cresce a dismisura e tutti ci riempiamo la bocca di argomentazioni pro e contro. Molti sono favorevoli perché nella medicina, ad esempio, l’utilizzo degli Ogm ha contribuito alla nascita di farmaci più economici. Oppure perché si prevede che i prodotti Ogm aumenteranno la disponibilità di cibo per i paesi in via di sviluppo; perché garantiranno maggiore difesa della biodiversità mediante la creazione di nuove varietà; perché diminuiranno la deforestazione, l’erosione dei territori agricoli, l’utilizzo di pesticidi e l’inquinamento; perché miglioreranno alcuni cibi dal punto di vista della durata, del gusto, dei valori nutrizionali. Molti altri, invece, sono contrari perché i prodotti Ogm favoriranno la comparsa di nuovi parassiti, di nuovi ceppi virali, di malattie resistenti agli antibiotici e provocheranno l’estinzione di specie naturali.
Al di là dei benefici e della dannosità che potrebbero scaturire dall’utilizzo di questi prodotti – la cui valutazione è meglio lasciarla a chi è competente, vale a dire agli scienziati – ci si dovrebbe limitare nel porsi le seguenti domande: i prodotti Ogm rappresentano una svolta a favore della qualità della vita oppure sono il trampolino di lancio per arricchire i proprietari delle grandi multinazionali Ogm? Inoltre, garantirebbero la risoluzione del problema della fame nel mondo oppure la accrescerebbero?
Anche se molti disconosciamo il significato della parola Ogm, è agli occhi di tutti che questi prodotti rappresentano il futuro di pochissimi azionisti e proprietari delle multinazionali Ogm. In altri termini, sono la pietra filosofale per fare quattrini e per mandare in bancarotta le altre aziende ed economie. In questa prospettiva, è evidente che anziché risolvere la questione della fame nel mondo, i prodotti Ogm la accrescerebbero. In che senso?
Per farla breve, si proporrà di coltivare i prodotti Ogm direttamente nei paesi sottosviluppati, per nutrire e far lavorare chi attualmente è in balia della piaga della fame. Una volta avviate le coltivazioni, si vieterà agli affamati di nutrirsi di questi prodotti, perché sono di proprietà delle multinazionali e in quanto tali devono essere esportati e venduti in tutto il mondo, per produrre capitali.
Se questo sarà l’utilizzo dei prodotti Ogm – e sarà proprio così – non si dica in giro che sono l’arma principale per combattere la fame nel mondo. Questa piaga non si combatte attraverso la logica economica, il pari in bilancio degli Stati e simili ma chiudendo la porta in faccia al modo di pensare consumistico che qualifica – sarebbe meglio dire “squalifica”, nel senso di “privazione di ogni qualità” – il nostro tempo.
Chiediamoci: quanti prodotti della terra, dunque naturali, gettiamo nella spazzatura ogni giorno perché non sono stati venduti? Questo avviene da un lato perché ragioniamo secondo il modello capitalistico, vale a dire quello di fare più spiccioli possibili; dall’altro lato, perché siamo posseduti dal demone dello spreco e del consumismo. Chi vende pensa: “Più merce ho da vendere, meglio è! Se non la vendo, pazienza! Meglio buttarla che regalarla!”. Chi compra, invece, dice tra sé e sé: “In casa dev’esserci tutto! I miei figli non devono passare quel che ho passato io!” oppure “Oggi ho ospiti! Non deve mancare nulla per fare bella figura! Se non si consuma, pazienza! Meglio buttarla che esserne sprovvisti!”. È questa la verità: siamo spreconi.
Se questo è vero – ed è così – non si presentino gli Ogm come la manna caduta dal cielo per sfamare i paesi in via di sviluppo e l’intero universo! Basterebbe soltanto cambiare modo di usare le risorse alimentari, diminuire i consumi in eccesso e gli sprechi, accontentarsi di quanto basta per sopravvivere. La bella figura, cari lettori, bisogna farla con chi non ha nulla da mettere sotto i denti, non con chi, un giorno si e uno no, viene a parassitare in casa nostra e poi se ne frega di noi. Sarebbe l’ora di cambiare modo di pensare…per quanto riguarda gli Organismi geneticamente modificati, invece…meglio che i proprietari delle multinazionali se li coltivino in casa propria.
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