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lunedì 17 giugno 2013

S. ELIA JUNIORE di Oreste Kessel Pace

- di Saso Bellantone

Che cos’è la santità? È una chiamata, un destino, un cammino già scritto che non è possibile rimandare. È un itinerario che conduce lontano dalla propria terra, dalle persone amate, dall’infanzia, da una vita uguale a tutte le altre. Quando si è convocati da Dio, quando si è scelti per servirLo, non c’è tempo per le valutazioni né per se stessi. Occorre soltanto partire, malgrado il sentiero di Dio diriga verso le prove più dure, come la schiavitù, la sofferenza e la tentazione. Non è facile sostenere questo percorso. Ogni giorno che passa la lotta contro il Maligno, contro il proprio corpo, contro l’incredulità della gente diviene sempre più faticosa. Alle volte, ci si sente così soli, abbandonati, sfiniti e finiti da non capire il senso di tutti questi tormenti e si è pronti a mollare, a tornare indietro. Restando tuttavia saldi nella propria volontà, nella propria fede, nella propria chiamata per un attimo ancora, ecco che tutto ha fine e si comprende la ragione del martirio passato: si è pienamente diventati testimoni di Dio.
In S. Elia Juniore (Kaleidon), Oreste Kessel Pace propone in forma romanzata la straordinaria vita del Santo da Enna, interamente dedicata alla predicazione, alla guarigione, al servizio di Dio per tutto il Mediterraneo. Seguendo il cammino di S. Elia, il lettore ha l’occasione di intraprendere un viaggio dentro di sé, alla ricerca di quella dimensione che la società capitalistica, consumistica e spersonalizzante tende a cancellare definitivamente: la fede. A distanza di oltre mille e cento anni dallo scenario in cui si svolge la vicenda del Santo da Enna, la vita continua a presentarsi, al di là del progresso tecnico-scientifico, nella sua essenziale crudeltà, colma cioè di morte, di malattie, di dolore, di cattiveria, e, senza la fede, per l’essere umano non è possibile vivere. L’essere umano ha invece urgenza di credere, di confidare, di sperare nell’esistenza di un Dio che possa salvarlo dalla brutalità della vita, da quelle piaghe cioè che rendono la vita stessa povera, priva di senso. Inoltre, specie oggigiorno, l’essere umano ha bisogno di riscoprire la fede attraverso una figura simile a S. Elia, vale a dire un profeta, un santo, un predicatore, guaritore e viaggiatore che porti ovunque la Parola di Dio e che sconfigga nell’immediato quei mali in cui, volenti o nolenti, ci si ritrova ogni volta coinvolti.
Ispirato al Bios del Santo da Enna, S. Elia Juniore è un romanzo semplice, appassionante, essenziale proprio come il messaggio di cui si fa portatore: la riscoperta della fede è possibile soltanto se Dio, come ha fatto con Giovanni divenuto poi Elia, chiama qualcun altro a riscoprire la santità.

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