Quante volte ci è arrivato tramite sms un messaggio che ci augura fortuna, successo, lavoro, salute, ricchezze, amore, insomma ogni bene, a patto che inviamo a nostra volta lo stesso messaggio ad altre persone…Si tratta delle cosiddette “catene di Sant’Antonio”: qualcuno c’invia il messaggio, noi lo inviamo ad altri e questi ad altri ancora, senza fine. In questi giorni mi sono imbattuto in una catena del genere, inviata però tramite e-mail e dal titolo “Precetto cinese”. Il testo del messaggio, in formato Powerpoint, comincia con l’impartire brevissime lezioni di morale relative al denaro, al tempo, alla casa, alla famiglia, al sonno, all’amore, alla salute, al rispetto e così via. Poi chiarisce che il senso del messaggio è portare fortuna al ricevente. Per ottenerla, bisogna inviare lo stesso messaggio a chi si ritiene necessiti di fortuna. E fino a qui, poterebbe sembrare un buon augurio, un pensiero commovente, una serie di buoni aforismi che danno da pensare. Il problema è che tutto questo è seguito da una successione di intimidazioni psicologiche, volte a far tremare dalla paura chi riceve il messaggio in esame e a rincitrullirlo, trasformando il messaggio di buon augurio in uno strumento di tortura mentale che può provocare reali ripercussioni dannose sulla salute individuale della gente. Dopo la prima intimidazione che, sotto forma di comandamento biblico, recita “Non conservare la mail oltre 96 ore (4 giorni)”, seguono alcuni esempi di persone che hanno avuto fortuna con il “Precetto cinese”: vi si può leggere che un certo “Costantino fece 20 copie della lettera ricevuta e nove ore più tardi vinse 99 milioni di marchi alla lotteria”; che “Carlo non inviò la lettera e perse il lavoro; ma quando giorni dopo continuò la catena diventò ricco”; che “Bruno non inviò la lettera, la buttò e suo figlio si ammalò. Trovata la lettera, la inviò e suo figlio era sano e salvo”. Miei cari lettori, spero sia chiaro che questi esempi sono un’offesa all’intelligenza e alla sensibilità delle persone! Non a caso, dopo queste stupidaggini, ecco che si scopre che è una bufala, molto probabilmente come tutte le altre catene del genere: mentre all’inizio si afferma che l’e-mail è partita dai Paesi Bassi, adesso si legge che è “stata inviata da un certo Anthony de Croud, missionario dell’Africa del Sud. Insomma, da dove proviene l’e-mail? Come fa il missionario ad essere a un tempo nei Paesi Bassi e in Africa? E soprattutto, se il creatore di questo messaggio fosse un missionario, che genere di missionario sarebbe? Perché perdere tempo con queste idiozie, visto che c’è tanta gente che ha bisogno di lui, in Africa e nel mondo? Segue una nuova intimidazione dai toni biblici e altre sciocchezze del tipo: “questa è verità, la fortuna ha bussato alla tua porta, aspetta di vedere che succederà il nono giorno ecc.”. Bisogna chiedersi: alla luce delle minacce presenti, chi riceve messaggi del genere invia l’e-mail per ottenere fortuna oppure la invia – toccando ferro – per evitare che gli succedano le disgrazie che l’e-mail sembra sia capace di provocare? C’è poco da dire sul Precetto cinese e sulle catene di sant’Antonio, cari lettori: non credete a queste sciocchezze e cestinatele immediatamente! L’intelligenza e la sensibilità umana meritano il dovuto rispetto! Per quanto riguarda invece gli artefici di queste catene del malaugurio (piuttosto che del buon augurio), beh, lascio a voi lettori il compito di dedicare loro il giusto epiteto.
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