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domenica 16 marzo 2014

OLTREWEB: E vissero felici e contenti... chi?


- di Saso Bellantone
Buon meriggio web,
ti trovo rasserenato ultimamente. Nuovo premier, nuovo papa, nuova edizione del grande fratello, nuove serie-tv, nuovi tablet e smartphone, nuove applicazioni, nuove collezioni, nuovo nuovo nuovo. Manca soltanto l'arrivo della primavera e lo sbocciare di fiori freschi per coronare il sogno a occhi che stai vivendo con la componente zuccherina dal sapore di nuovo, inedito, appena fatto, originale, che sembra interessare l'essere, l'esistenza, la natura, il creatore e Belzebù. Tutto è nuovo e questo illumina d'immenso, come uno spettacolo non ancora visto che ha il gusto del segreto e della scoperta, riempiendo la frammentata e disperata coscienza di quel demone uscito per ultimo dal vaso di Pandora, la speranza... che sia la volta buona per il cambiamento generale delle cose auspicato da tempo.
Basterebbe tuttavia spulciare Qoelet per ricordarsi che non c'è niente di nuovo sotto il sole. “E cu è? Nda quali squatra joca?” – ti chiederesti, sentendo pronunciare tale nome per sbaglio. I sepolcri vengono continuamente imbiancati, per tenere in vita, paradossalmente, quell'illusione salvifica che le vecchie ideologie, accostate ora a Che Guevara o ad Ezra Pound, ora al Gatto o alla Volpe, ora a Stanlio o ad Olio, siano la soluzione ai problemi attuali o alle battaglie del tempo. Tuttavia, pur aggrappandoti a tali vetuste reliquie, e sempre paradossalmente, ti sta bene, per la seconda volta in un anno, che la compagnia chiamata a decidere sulle sorti della tua vita sia un mix di Rosso e Nero, con una punta di Scudo Crociato per esaltare il sapore. Ti sta bene, perché tale cocktail ha a che fare con la politica, nominata o presa in considerazione soltanto per moda, per sentito dire o per rompere il ghiaccio prima di una rimpatriata con gli amici, prima di una notte a luci rosse con la persona amata (amata anche per soli dieci minuti, poi mai più), prima di parlare di calcio.
Aaaah! Mio caro web! Se ciò fosse accaduto nel mondo del pallone non l'avresti mai accettato! Fusione di Roma e Lazio per dar vita alla “Rozio” o alla “Lama”; o di Juve e Toro per dar vita alla “Juro” o alla “Tove”; o di Milan e Inter per dar vita alla “Miter” o alla “Inlan”. No, questo no. Avresti messo a ferro e fuoco interi centri urbani se la tua squadra del cuore si fosse amalgamata a quella rivale della medesima città. Figuriamoci che cosa avresti fatto se Juve e Milan si fossero unite nella “Julan” o nella “Mive”... avresti scatenato una guerra civile per ripristinare l'ordine, cioè la serie A, la Champions e la Uefa.
Per la politica no. Non avresti fatto nulla. La politica è un argomento rompi-ghiaccio, è un tema scalda-chiacchierata, una moda da manifestare in pensieri, parole, opere ed omissioni (per tua colpa sì, tua) allo scopo di sentirti accettato da qualcuno, considerato, chiamato dal citofono di casa per andare a fare jogging in riva al mare o una passeggiata al parco o per annebbiarti la mente con qualsiasi cosa rientri nel rito dire-fare-baciare-esalare-lettera-o-testamento.
No. Chissenefregadellapolitica. Per te, mio caro web, va bene tutto. Nuovo, vecchio, nuovo e vecchio, antico e venturo. Beatles e Rolling Stones, Don Camillo e Peppone, Cappuccetto Rosso e il Lupo. La politica può fare quel che vuole, chiamare chi vuole, votare come vuole, programmare il destino della gente nei tempi e nei momenti che giudica più propizi a se stessa, con gli espedienti mediatici che predilige. A meno che non si faccia largo imperiosamente una moda del momento che tu, mio caro web, sei obbligato a seguire altrimenti sei fuori, da tutto e da tutti. In questo caso, sì. La politica è di tuo gusto e se sgancia quattrini con progetti, raccomandazioni o bandi di qualsiasi natura è ancora più saporita e può farti tutte le promesse da marinaio che vuole.
Sei sempre il solito mio caro web. Come la bandiera, ti giri in base a dove tira il vento. Non importa a quale ideologia si rifaccia chi governa e se ormai ne abbia qualcuna. L'importante è che non sia sotto i riflettori della chiacchiera e del vortice degli argomenti preliminari per instaurare una relazione con l'altro. Può essere nuovo, vecchio, rifatto, imbiancato e meticcio. Basta che prometta e illuda con quello che vuoi sentirti dire, anche una volta sola. Poi, te ne dimentichi fino al prossimo giro di boa da chiacchiericcio, arroccandoti dietro Mao o Francisco Franco, a seconda della compagnia.
Se questo è lo schema di pensiero che sei solito operare, è evidente che chiunque fa politica, dipingendosi con il colore che preferisce, blu come il cielo o giallo come il sole, vive sempre la medesima favola... nella quale, mentre i molti scompaiono senza citazione alcuna, i protagonisti sperimentano il classico finale “E vissero felici e contenti”. Loro.

Medita web, medita...

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