- di Saso Bellantone
Serena
Sinopoli proviene dalla provincia di Reggio Calabria ma per
continuare a soddisfare le sue esigenze artistiche e musicali ha
scelto di vivere a Cosenza. Da circa due anni ha scoperto la musica e
ha iniziato nel 2010 con un gruppo jazz\bossa fino a ritrovarsi tra
le mani il progetto più interessante della sua esperienza musicale a
cui dedica gran parte del proprio tempo, i THE SICK DOGS. “È
un
progetto nato nell’aprile 2011 quasi per caso, e proprio il caso ha
deciso di unirci, in una visione della musica così ampia, che ha
dato vita (come ho rilasciato nell’ultima intervista) ad
un genere musicale indefinito ma al tempo stesso chiaro. La prima
regola che ci siamo posti è di non prefissarci generi musicali,
sperimentare
ma senza troppi eccessi di libertà musicale o virtuosismi di genere
che, non possono che uccidere la musica come essenza, senza
rispettare chi ti ascolta”.
Come
ti sei avvicinata alla musica?
Inizialmente
ho assorbito (come gran parte di noi) la musica all’interno del
nucleo familiare che mi ha sempre indirizzato verso un certo tipo di
ascolti, jazz, fusion, Blues e quant’altro, che ha influito
tantissimo nel modo di esprimermi. La mia indipendenza musicale mi ha
spinto a ricercare sonorità più varie e tendenzialmente più Rock:
Progressive, Rock&blues, PostRock e contaminazioni.
Che
cos'è la musica?
È
un’esigenza… forse una “filosofia” messa in pratica.
Cosa
pensi riguardo al senso, allo scopo e agli usi della musica, sia a
livello individuale sia sociale, nel mondo contemporaneo?
Viviamo
un’epoca in cui la musica non ha più uno scopo prettamente
sociale… perché dovrebbe? Guardandoci intorno ognuno “cura il
proprio giardino”. Gli stessi brani evidenziano tale sentimento
intimistico risaltando gli aspetti più tormentati derivanti da
domande irrisolte che facciamo a noi stessi e alla vita. Gli usi
della musica non sono abbastanza caratterizzanti in quanto,
inconsciamente “scimmiottiamo” un po’ tutti, ciò che è già
esistito e che esiste… inevitabile in un’era di bombardamenti di
rete, televisivi, e via dicendo.
I
Greci impiegavano il termine “poiein” per significare
“creazione”. Poi questa parola, nel corso del tempo, si è
trasformata di linguaggio in linguaggio, fino a diventare in italiano
per esempio , la parola “poesia”. Quando un poeta comunica se
stesso, cioè scrive una poesia, è un creatore di mondi, riproduce
il mondo, crea nel senso pieno della parola. Puoi definire i brani
dei Sick Dogs“poesie”, opere d'arte, creazioni nel senso pieno
del termine?
Li
definisco descrizioni di stati d’animo ignoti, “domande su
domande irrisolte”, viaggi di parole, anche insensate, che
acquisiscono valore dentro la metrica, che pian piano si evolve in
ritmo e comincia a prendere forma attraverso il suono!
Qualsiasi
attività che concerne l’uso del corpo è una sorta di sfogo, un
sollievo che esorcizza le nevrosi che l’essere umano accumula
inconsciamente… Perciò il canto è una terapia, che, essendo uno
dei fenomeni naturali più affascinanti, ho deciso di perfezionare,
sia per me stessa sia per chi mi ascolta affinché sia chiaro il
messaggio che voglio comunicare.
Che
cosa raccontano i brani dei The Sick Dogs?
La
maggior parte dei brani sottolineano aspetti esistenziali (come
nei brani:
IL
DILETTO DEI TAUMATURGHI, STASI, DREAM),
attimi
di vita
(CORNICE E PRESENTE) e
(come già scritto nella precedente risposta) stati d’animo che nel
linguaggio di tutti i giorni, sarebbe difficile spiegare o quasi
impossibile, perciò subentra, nel testo, un gioco di parole e
aggettivi che possono avvicinarsi alla descrizione di tale impulso.
Ovviamente non tutti i brani si concentrano su “tali stati
d’animo”, capita che ci sia un personaggio (GREGOR:
riferimento al personaggio kafkiano),
una storia (LUPAE:
storia
di una prostituta dell’antica Roma che confessa i suoi sentimenti
alla luna),
un elogio ai grandi pensatori (PREGHIERA:
elogio a Platone e al mondo classico).
Una
musicista può sentirsi tale senza i pubblici?
Certo!
Ma il pubblico è donatore di energia, necessaria ad un musicista per
una maggiore rendita artistica.
Che
cosa significa oggi vivere come un musicista e vivere esclusivamente
della propria musica? Quali sacrifici comporta accettare questo
incarico, questa missione?
La
musica è un grande dono! Ma purtroppo sacrificio e missione sono le
parole con cui devi fare i conti tutti i giorni:
SECONDO
PUNTO sono LE SPESE (sala
prove, autoproduzione di cd, di gadget, cambio corde chitarra,
manutenzione degli strumenti ecc…);
TERZO
PUNTO è quello più comune (lavorare
quà e là il più possibile accontentandoti di poco per mantenerti i
bisogni primari:
bollette,
alimenti, affitto ecc…).
Al
momento siamo attivi a Cosenza ma vorremmo far girare il più
possibile la nostra musica viaggiando… Spero sia possibile al più
presto!
Puoi
definirti una sognatrice? Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Faccio
già quello che avrei voluto fare da tempo! Dedicarmi alla musica.
Per adesso va bene così…
Chi
vuole saperne di più su di te e sui The Sick Dogs, dove può
rivolgersi?
Come
primo contatto consigliamo la nostra pagina facebook “THE SICK
DOGS” dove potrete trovare tutte le news sulle prossime date ma
soprattutto sull’uscita del nuovo videoclip, e del nuovo ep
CORNICE, che sarà possibile reperire tramite i nostri contatti
facebook. Per ascoltare il nostro primo ep “THE SICK DOGS”
visitate le piattaforme musicali REVERBNATION, BANDCAMP, SOUNDCLOUD
(digitando il nostro nome)! Anche sul nostro canale di YOUTUBE avrete
la possibilità di ascoltare qualche nostro brano (live,
registrazioni in studio, videoclip).
Alcune
parole per i giovani.
Qualsiasi
cosa è possibile! Chiedetevi cosa vorreste fare nella vita e non
pensateci due volte per farlo!
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