- di Saso
Bellantone
Buon
meriggio web,
ti trovo
rasserenato ultimamente. Nuovo premier, nuovo papa, nuova edizione
del grande fratello, nuove serie-tv, nuovi tablet e smartphone, nuove
applicazioni, nuove collezioni, nuovo nuovo nuovo. Manca soltanto
l'arrivo della primavera e lo sbocciare di fiori freschi per coronare
il sogno a occhi che stai vivendo con la componente zuccherina dal
sapore di nuovo, inedito, appena fatto, originale, che sembra
interessare l'essere, l'esistenza, la natura, il creatore e Belzebù.
Tutto è nuovo e questo illumina d'immenso, come uno spettacolo non
ancora visto che ha il gusto del segreto e della scoperta, riempiendo
la frammentata e disperata coscienza di quel demone uscito per ultimo
dal vaso di Pandora, la speranza... che sia la volta buona per il
cambiamento generale delle cose auspicato da tempo.
Basterebbe
tuttavia spulciare Qoelet per ricordarsi che non c'è niente di nuovo
sotto il sole. “E cu è?
Nda quali squatra joca?”
– ti chiederesti, sentendo pronunciare tale nome per sbaglio. I
sepolcri vengono continuamente imbiancati, per tenere in vita,
paradossalmente, quell'illusione salvifica che le vecchie ideologie,
accostate ora a Che Guevara o ad Ezra Pound, ora al Gatto o alla
Volpe, ora a Stanlio o ad Olio, siano la soluzione ai problemi
attuali o alle battaglie del tempo. Tuttavia, pur aggrappandoti a
tali vetuste reliquie, e sempre paradossalmente, ti sta bene, per la
seconda volta in un anno, che la compagnia chiamata a decidere sulle
sorti della tua vita sia un mix di Rosso e Nero, con una punta di
Scudo Crociato per esaltare il sapore. Ti sta bene, perché tale
cocktail ha a che fare con la politica, nominata o presa in
considerazione soltanto per moda, per sentito dire o per rompere il
ghiaccio prima di una rimpatriata con gli amici, prima di una notte a
luci rosse con la persona amata (amata anche per soli dieci minuti,
poi mai più), prima di parlare di calcio.
Aaaah! Mio
caro web! Se ciò fosse accaduto nel mondo del pallone non l'avresti
mai accettato! Fusione di Roma e Lazio per dar vita alla “Rozio”
o alla “Lama”; o di Juve e Toro per dar vita alla “Juro” o
alla “Tove”; o di Milan e Inter per dar vita alla “Miter” o
alla “Inlan”. No, questo no. Avresti messo a ferro e fuoco interi
centri urbani se la tua squadra del cuore si fosse amalgamata a
quella rivale della medesima città. Figuriamoci che cosa avresti
fatto se Juve e Milan si fossero unite nella “Julan” o nella
“Mive”... avresti scatenato una guerra civile per ripristinare
l'ordine, cioè la serie A, la Champions e la Uefa.
Per la
politica no. Non avresti fatto nulla. La politica è un argomento
rompi-ghiaccio, è un tema scalda-chiacchierata, una moda da
manifestare in pensieri, parole, opere ed omissioni (per tua colpa
sì, tua) allo scopo di sentirti accettato da qualcuno, considerato,
chiamato dal citofono di casa per andare a fare jogging in riva al
mare o una passeggiata al parco o per annebbiarti la mente con
qualsiasi cosa rientri nel rito
dire-fare-baciare-esalare-lettera-o-testamento.
No.
Chissenefregadellapolitica. Per te, mio caro web, va bene tutto.
Nuovo, vecchio, nuovo e vecchio, antico e venturo. Beatles e Rolling
Stones, Don Camillo e Peppone, Cappuccetto Rosso e il Lupo. La
politica può fare quel che vuole, chiamare chi vuole, votare come
vuole, programmare il destino della gente nei tempi e nei momenti che
giudica più propizi a se stessa, con gli espedienti mediatici che
predilige. A meno che non si faccia largo imperiosamente una moda del
momento che tu, mio caro web, sei obbligato a seguire altrimenti sei
fuori, da tutto e da tutti. In questo caso, sì. La politica è di
tuo gusto e se sgancia quattrini con progetti, raccomandazioni o
bandi di qualsiasi natura è ancora più saporita e può farti tutte
le promesse da marinaio che vuole.
Sei sempre
il solito mio caro web. Come la bandiera, ti giri in base a dove tira
il vento. Non importa a quale ideologia si rifaccia chi governa e se
ormai ne abbia qualcuna. L'importante è che non sia sotto i
riflettori della chiacchiera e del vortice degli argomenti
preliminari per instaurare una relazione con l'altro. Può essere
nuovo, vecchio, rifatto, imbiancato e meticcio. Basta che prometta e
illuda con quello che vuoi sentirti dire, anche una volta sola. Poi,
te ne dimentichi fino al prossimo giro di boa da chiacchiericcio,
arroccandoti dietro Mao o Francisco Franco, a seconda della
compagnia.
Se questo è
lo schema di pensiero che sei solito operare, è evidente che
chiunque fa politica, dipingendosi con il colore che preferisce, blu
come il cielo o giallo come il sole, vive sempre la medesima
favola... nella quale, mentre i molti scompaiono senza citazione
alcuna, i protagonisti sperimentano il classico finale “E vissero
felici e contenti”. Loro.
Medita web,
medita...
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