- di Saso Bellantone
Nato e cresciuto a
Cosenza, Tony Annunziata lascia presto la scuola, dopo aver
frequentato un anno di liceo artistico, avvicinandosi per lungo tempo
alle attività di un centro sociale autogestito cosentino. Da questa
esperienza si amplifica la sua curiosità artistica, be sviluppata
fin dalla giovane età. Nel corso del tempo svolge diversi lavori,
dalle cucine di locali e pizzerie ad operatore sociale nel centro di
salute mentale di Cosenza, e forma un gruppo musicale, i Polistyl,
durato 7 anni, svolge il ruolo di chitarra e voce. Attualmente vive a
Rende (cs) .
Come ti sei avvicinato
all'arte del sale colorato?
Nell’estate del 1996 mi
trovavo a Soverato (CZ) e per la prima volta vidi questi disegni in
bottiglia fatti con la sabbia colorata. Rimasi colpito e affascinato
da alcune minuscole bottiglie che avevano all’interno dei paesaggi.
All’epoca disegnavo a mano magliette e le vendevo nei mercatini e
in fiere varie. Così decisi di provare questa nuova tecnica per
avere altro materiale da vendere. All’inizio non sapevo dove
trovare la sabbia, così iniziai a colorare il sale con i gessi
grattugiati. Da allora ho sempre usato il sale, colorandolo però con
le tempere in polvere.
Che cos'è l'arte del
sale colorato?
Questa particolare
tecnica permette di realizzare all’interno di vari recipienti in
vetro (che siano bottiglie, vasi, bicchieri ecc.) piccole opere
d’arte che si sviluppano minuziosamente modificando la caduta del
sale e gli strati colorati che si formano. Costruirsi da soli gli
strumenti per un utilizzo creativo di questa tecnica è molto
importante. A volte si può realizzare un disegno che hai già in
mente, altre volte la caduta contemporanea dalla cannuccia-imbuto di
due o più colori può suggerirti percorsi nuovi nello sviluppo del
disegno, che sia astratto oppure qualcosa di specifico. Si può
definire un'arte “Zen” anche per la pazienza e la meticolosità
che la caratterizzano.
Cosa pensi riguardo al
senso, allo scopo e agli usi dell'arte, sia a livello individuale sia
sociale, nel mondo contemporaneo?
L’arte e la creatività
sono a mio parere tra le cose più importanti nella crescita sia
individuale che sociale dell’uomo. Basti pensare all’importanza
che hanno quando queste si avvicinano a quelle realtà sociali ai
margini della società, nelle strutture psichiatriche, negli ospedali
dove ci sono bambini con gravi problemi di salute, nelle carceri.
Dare a tutti la possibilità di fare qualcosa di creativo, che sia
pittura, musica, teatro e via dicendo, a mio avviso è importante in
quanto ci fa crescere e soprattutto sviluppa autostima. Nel mondo
d’oggi l’arte nella maggior parte dei casi viene usata per creare
business, mentre non viene considerata, se non da pochi, la sua
funzione sociale.
I Greci impiegavano il
termine “poiein” per significare “creazione”. Poi questa
parola, nel corso del tempo, si è trasformata di linguaggio in
linguaggio, fino a diventare in italiano per esempio , la parola
“poesia”. Quando un poeta comunica se stesso, cioè scrive una
poesia, è un creatore di mondi, riproduce il mondo, crea nel senso
pieno della parola. Puoi definire le tue opere “poesie”, opere
d'arte, creazioni nel senso pieno del termine?
Alcuni dei miei lavori
posso definirli “composizioni di colore poetico”, quando scelgo
di rappresentare un'immagine che ha molto a che fare con quel mondo
interiore che ognuno di noi ha e che a volte non lo si esprime a
parole. Mentre creo quasi sempre ascolto musica, penso a varie cose,
ho delle sensazioni, tutto finisce in quel sale che scende dalla
cannuccia, le immagini poi parlano e raccontano, sia che si tratti di
paesaggi, sia che si tratti di ballerini di tango o di figure
astratte. A lavoro finito mi piace guardarle per lungo tempo, e
quando ho fatto un buon lavoro mi trovo davanti i miei gioielli, le
mie poesie.
Perché crei? Perché
senti l'esigenza di comunicare mediante l'arte del sale colorato?
Essendo questa la mia
principale attività, c’è da dire che la maggior parte delle cose
che produco sono di tipo “commerciale”, questo perché per vivere
devo avere una linea standard che spesso sono paesaggi in miniatura.
Poi trovo il tempo per sviluppare il mio stile e lì sento l’esigenza
di comunicare le mie passioni, ciò che vivo nella quotidianità, ma
anche di lasciarmi trasportare da linee astratte per scoprire le
sfumature dei miei stati d’animo. Spesso mi rilassa, mi gratifica e
mi piace l’idea che il sale, che in genere serve anche a conservare
i cibi, in questo caso conserva nel vetro l’emozione di
un’immagine. Mi piace l’idea di lasciare in una bottiglia
qualcosa di visibile anche tra molti anni.
La bellezza e la varietà
della natura, ciò che di bello hanno fatto e fanno gli uomini e le
donne sulla terra. Mi capita di raccontare la musica, il ballo, i
volti delle persone.
Un artista può
sentirsi tale senza i pubblici?
Non so, un artista forse
può sentirsi tale anche se si trova da solo in un deserto, se quello
che fa appaga il suo spirito.
Che cosa significa
oggi vivere come un artista e vivere esclusivamente della propria
arte? Quali sacrifici comporta accettare questo incarico, questa
missione?
È davvero difficile
vivere della propria arte, anche perché spesso non basta il talento
e purtroppo nel mondo d’oggi vivere di creatività significa
trovare i canali giusti e non è facile. Essendo in un mondo dove
tutto fa business, si devono capire determinati meccanismi che spesso
chi vuole vivere con una certa libertà e spontaneità non è
disposto ad accettare. Se però ci si accontenta di vivere con quello
che è necessario, senza pretese di benessere eccessivo, si viene
comunque gratificati da qualcosa che è unico, perché è tuo.
Cosa ti spinge a
restare nel sud?
Mi piace il sud e tutti i
“sud” del mondo. Non c’è niente in particolare che mi spinge a
rimanere dove vivo se non i legami affettivi. Se potessi viaggerei e
porterei ciò che so fare in giro, magari su di un camper.
Puoi definirti un
sognatore? Qual è il tuo sogno nel cassetto?
È importante sognare e
credere nella forza del sogno, è importante trovare la volontà di
realizzarlo. Sono un sognatore se non sono da solo ad esserlo, con la
capacità di leggere la realtà che ci circonda. Il mio sogno nel
cassetto è vivere circondato dalla natura, con la possibilità di
vivermi al meglio il mio tempo facendo le cose che amo fare.
Alcune parole per i
giovani.
Ho avuto modo qualche
anno fa di fare alcuni laboratori sulla mia tecnica nelle scuole,
dove ho potuto constatare l’interesse vivo che i ragazzi hanno per
le arti in genere. È vero che le moderne tecnologie allontanano un
po’ le nuove generazioni dal linguaggio creativo, ma allo stesso
tempo sono sempre affascinati da ciò che di nuovo gli viene proposto
e hanno un buon livello di intraprendenza. Le tecnologie sono
importanti ma non devono assorbire completamente. La soddisfazione
che dà un lavoro creativo realizzato con le proprie mani, ma anche
l’osservazione di un’opera di un artista famoso, possono aprire
mondi caleidoscopici e farci capire che l’utilizzo creativo delle
nostre intelligenze può, non dico cambiare il mondo, ma sicuramente
farci vivere meglio.
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