- di Saso
Bellantone
“Io vorrei
sapere
chi governa il mondo
e cosa gli direbbe
uno che è senza lavoro.
Vorrei sapere
come si fa a cadere
e come puoi risalire
senza farti male.
Sono un ragazzo
ricordatevi che esisto
sono il re del Nulla
mentre il Nulla ruba i migliori.
Vorrei sapere
perché non è reato
fare la puttana di stato
ed abusare ogni potere.
E sono senza un letto
ma mi basterebbe un tetto
almeno fino a domani
prima che la marea cresca.
Sono un ragazzo
ricordatevi che esisto
sono il re del Nulla
mentre il Nulla ruba i migliori.
Lavorare per contare
Non si può dire che sia godere
Meglio impazzire
Che stare qui a vegetare
E sono senza un letto
Ma mi basterebbe un tetto
Almeno fino a domani
Prima che la marea cresca”.
chi governa il mondo
e cosa gli direbbe
uno che è senza lavoro.
Vorrei sapere
come si fa a cadere
e come puoi risalire
senza farti male.
Sono un ragazzo
ricordatevi che esisto
sono il re del Nulla
mentre il Nulla ruba i migliori.
Vorrei sapere
perché non è reato
fare la puttana di stato
ed abusare ogni potere.
E sono senza un letto
ma mi basterebbe un tetto
almeno fino a domani
prima che la marea cresca.
Sono un ragazzo
ricordatevi che esisto
sono il re del Nulla
mentre il Nulla ruba i migliori.
Lavorare per contare
Non si può dire che sia godere
Meglio impazzire
Che stare qui a vegetare
E sono senza un letto
Ma mi basterebbe un tetto
Almeno fino a domani
Prima che la marea cresca”.
Il
mondo è retto da forze oscure transnazionali, pubbliche e private,
societarie e individuali, che decidono tutto. Giocano al potere, con
lo spread, la guerra, i colpi di Stato, le leggi, per puro piacere.
Per godere della invasante e gradevole sensazione di essere tra i
pochi, se non gli unici, a poter stabilire qualsiasi cosa, a proprio
profitto, a scapito di tutti gli altri: la vita e la morte, le mode e
i consumi, la salute e la malattia, il lavoro e la disoccupazione, la
fortuna e la disfatta di aziende, persone, servizi, idee, sogni e
incubi. A causa di questa oscura volontà, la società è ridotta a
un mero programma che si ripete all'infinito sempre nel medesimo
modo, pur cambiando le sfumature, in cui miliardi di burattini sono
illusi di essere liberi, anche nelle inutili proteste. Il risultato,
è una realtà fittizia in cui ognuno conta per nessuno. E quando si
è nessuno, vuol dire che non si conta affatto. Neanche nel caso in
cui si ha la fortuna di lavorare.
Sì,
perché il lavoro è una questione di fortuna, di amicizie, di
raccomandazioni. O si è dei geni, di cui non si può fare a meno
per quella specifica mansione o disciplina; o va avanti l'amico
dell'amico. E in entrambi i casi, a condizione di accrescere il
potere e la ricchezza di quella o quell'altra azienda, Spa,
multinazionale.
Ci
si ritrova, di conseguenza, in un mondo orientato al ribasso, alla
mediocrità, all'ignoranza, dominato da un'etica violenta e
parassitaria, ispirata da una morale inversa e perversa, che
costringe all'uniformità, all'omologazione, all'uguaglianza e alla
somiglianza. O si è una fotocopia di tutti gli altri o non si ha
diritto alcuno.
Il
capitalismo non è altro che la carta d'identità di quelle forze che
si impiantano nel presente a scapito del futuro e delle generazioni a
venire. Interessa solo moltiplicare la ricchezza, qui ed ora, con
l'uso della forza, della cattiveria, del male. O si è parte di
questo meccanismo che arricchisce i pochi, secondo le loro regole
naturalmente, o si è sacrificabili, senza speranza alcuna.
In
questo brano dei Litfiba, emerge la ripetuta critica nei confronti
delle multinazionali e dei governi, che alimentano questo circuito
nero del potere a svantaggio dei giovani. I sogni, le competenze, i
buoni propositi non valgono in una società marchiata dalle monete.
Bisogna adeguarsi, obbedire, se si è fortunati lavorare così come
viene imposto, senza emozioni né rimpianti. Al contrario, si resta
senza lavoro senza un tetto, si rimane privi dello stesso diritto di
esistere.
Ma
è davvero così che si deve andare avanti? È davvero questa società
il risultato dei sacrifici dei nostri antenati?
“Prima
che la marea cresca”, bisognerebbe invertire la corrente.
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