- di Saso Bellantone
Il SUD è una terra fatata, enigmatica,
leggendaria. Soggiornandovi, basta un attimo per assistere a un evento
inspiegabile, al limite della realtà. Proprio come è accaduto recentemente a Bagnara,
in piazza Marconi, dove, questa notte, un’opera d’arte del maestro Carmelo
Zoccali, collocata tra le aiuole del piazzale in occasione della mostra
“Sculptura… in fieri”, visibile dal 26 luglio al 26 agosto, è stata fraintesa
e, da un certo punto di vista, violentata.
Tra le varie opere esposte in questa
occasione, l’artista bagnarese ha pensato di collocare sulle aiuole due
lampade, allo scopo di lanciare un messaggio di sensibilizzazione a proposito
del riciclaggio, usando l’arte. Queste lampade sono costituite da vasi di terracotta,
incastrati all’interno di cesti, al cui cuore vi sono delle lampadine che,
accendendosi, riflettono la propria luce su alcune bottiglie di plastica,
piegate alla rinfusa e di diverso colore, ottenendo un illuminazione
multicolore. Per far comprendere il chiaro messaggio rappresentato da queste
due lampade, l’artista Carmelo Zoccali ha posizionato sul prato altre bottiglie
di plastica e alcuni cartelli recitanti “NON BUTTARMI”, “USAMI”, “METTIMI TRA
LE TUE COSE BELLE”. Il senso generale di questi cartelli, connessi alle
bottiglie sparse sul prato e a quelle che fanno da fiore alle lampade, è di far
riflettere sul concetto di riciclaggio e sull’uso artistico dei materiali,
appunto, riciclati. Viviamo attualmente in un’epoca in cui – posseduti dai
demoni del consumismo e del “tutto e subito” – una volta usata, buttiamo via
ogni cosa, reputandola ormai inutile e sostituendola con una cosa di simil
fattura, acquistandola nuovamente. Il risultato di questo consumismo sfrenato,
di questa prassi iperaccelerata, oltre che far fare una figuraccia al genere
umano che considera se stesso “la forma di vita più intelligente del pianeta
Terra” è la produzione continua di immense montagne di immondizia che non
riusciamo più a gestire né a smaltire e che, un giorno, ci sommergeranno fin
dentro le nostre case, minacciando la nostra e la sopravvivenza dello stesso habitat
terrestre.
Con queste semplici lampade, Carmelo
Zoccali invita l’osservatore a cambiare registro. Cioè, a non buttar più via
ciò che abbiamo già utilizzato, a tenerlo e a riutilizzarlo in altre maniere,
magari per arricchire di oggetti belli e utili le nostre abitazioni e l’intera
città nella quale abitiamo. In generale, suggerisce all’osservatore di
cominciare a pensare al riciclaggio dei beni utilizzati, anche per produrre gli
stessi beni, non necessariamente per farne delle opere d’arte.
È un messaggio semplice e chiaro, che ha
una certa attualità in una cittadina come Bagnara, nella quale, di riciclaggio
non si scorge neanche l’idea astratta. Ma, molto probabilmente, non è poi così
chiaro per tutti. Stanotte, infatti, qualcuno, molto probabilmente qualche orco
in battuta libera o a spasso con la propria brigata, al servizio di qualche
malvagia fattucchiera o spirito oscuro, osservando le lampade di Carmelo
Zoccali e leggendo i cartelli “NON BUTTARMI”, “USAMI”, “METTIMI TRA LE TUE COSE
BELLE”, ha frainteso le opere e i messaggi e, pur mettendosi d’impegno per
seguire il suggerimento delle opere d’arte, ha mancato il segno. Anziché
portare a casa propria le “sue” bottiglie di acqua minerale e di prosecco che
ha consumato e con cui ha festeggiato fino a tarda notte l’amicizia, l’allegria
o semplicemente il tempo adolescenziale – sarebbe assurdo si trattasse di
qualche orco con qualche anno in più – ha pensato di lasciare le “sue”
bottiglie tra le lampade di Carmelo Zoccali, anzi, le ha posizionate con cura,
affinché si capisse che il sidro consumato stanotte, si trattava di prosecco.
Ora, è chiaro che l’arte non è compresa
da tutti. Come già detto, con le sue lampade Carmelo Zoccali non chiede a ogni
osservatore di produrre eternamente altre opere d’arte ma, molto umilmente, di
riflettere sul proprio operato e, per chi maturasse il pensiero che è giunta
l’ora di farlo, di avere rispetto per la natura, per gli altri e la città nella
quale viviamo, gettando almeno le “bottiglie” o gli altri beni consumati negli
appositi cestini.
Si tratta, dunque, di una vicenda che ha
dell’incredibile, a conferma che il SUD è davvero una terra fatata, enigmatica,
leggendaria. Peccato che gli orchi non abbiano capito le intenzioni
dell’artista e senza rendersene conto abbiamo sfigurato le sue lampade, a
sfregio suo e dei tanti altri abitanti che hanno capito il messaggio di Carmelo
Zoccali, hanno apprezzato la semplice bellezza delle sue lampade e hanno
confermato la propria volontà di passare al riciclaggio, in maniera utile dal
punto economico, dal punto di vista artistico, o da entrambi. Se si domanda a
questi ultimi che cosa ne pensano della bottiglia di prosecco, con cui sono
state violentate le lampade dell’artista e la volontà di molti di cambiare modo
di pensare, e si chiede loro che cosa ne pensano di questo SUD talmente
incantato, sapete che cosa rispondono?
Che sono SUDdiati…
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