- di Saso Bellantone
Buon meriggio web,
siamo a una svolta. Una nuova era si avvicina per il Vecchio Continente e per il pianeta, preceduta tuttavia da un’età di transizione e di mutazione. Questa età ebbe inizio con la fine delle Grandi Guerre e la nascita di leghe divenute successivamente prima comunità e poi unione di Stati. Bastò andare avanti con la creazione di un parlamento, di una banca centrale, di una moneta unica, di un corpo militare e avviarsi alla chiusura del cerchio, provocando una crisi economico-finanziaria globale, con il pretesto della quale sbarcare nella fase delle costrizioni legislativo-economiche o, a seconda delle prospettive, delle proposte di scambio, di baratto. “Vuoi salvarti dal fallimento? Io ti do il vile denaro se tu mi dai in cambio un mero consenso, un semplice sì legislativo, ed il gioco è fatto”. Ma di quale gioco stiamo parlando? In un tempo nel quale “potere” è un sinonimo di ricchezza, di capitale, non c’è modo migliore per giocare al potere se non mediante la moneta (dollari, euro, qualsiasi valuta) e la logica creditore/debitore.
Se un’azienda spende più di quanto ricava da ciò che produce, per sopravvivere ed evitare il fallimento, è costretta a coprire le spese chiedendo prestiti ad altri. In questa maniera, però diviene debitrice del proprio creditore – colui o coloro ai quali ha richiesto tali mutui – e rischia di perdere la propria autorità e libertà. Per mantenerla, deve quindi restituire al creditore quanto ha ricevuto (più interessi), ma a tal fine deve sperare o fare il possibile per mettersi in tali condizioni, vale a dire deve fare in modo che il ricavato di ciò che produce sia maggiore di quanto spende per una certa durata di tempo, evitando naturalmente, qualora ci riesca, di trovarsi punto e a capo. Se non ci riuscisse, l’azienda perderebbe la propria autorità e libertà e si trasformerebbe in una proprietà del creditore.
Osservando quanto accade nella Culla dell’Occidente, sembra di trovarsi di fronte a uno scambio. Il governo infatti, trovandosi il paese sull’orlo del fallimento, ha dovuto valutare una chance proposta dal Grande Leviatano del Nord: approvando legislativamente una manovra economica utile per riformare il mercato del lavoro e dunque regolare l’andamento del PIL, la Culla dell’Occidente avrebbe ottenuto 130 miliardi di euro per affrontare la crisi e la cancellazione di 100 miliardi dal proprio debito pubblico – che ammonta a 350. Alla fine, il governo ha approvato il cosiddetto piano di austerity, dichiarandosi dunque favorevole alla proposta di scambio che le era stata sottoposta e apponendo su un contratto immaginario con il Grande Leviatano del Nord la propria firma. Una volta che quest’ultimo le avrà erogato i fondi, il contratto sarà chiuso, sigillato con la firma dell’altro contraente. Quando ciò accadrà, la Culla dell’Occidente diventerà debitrice del Grande Leviatano del Nord, il quale, a sua volta, diventerà creditore. Di conseguenza, la Culla dell’Occidente, nei giorni, mesi, anni a venire, dovrà mettersi in condizioni di restituire al Grande Leviatano del Nord quanto ha ricevuto, allo scopo di mantenere la propria autorità e libertà. E se non ci riuscisse? Se la crisi, volontariamente o involontariamente, dovesse peggiorare? La Culla dell’Occidente perderebbe la propria autorità e libertà? Diventerebbe forse una proprietà del Grande Levitano del Nord? Possibile che il gioco al potere mediante la moneta e logica creditore/debitore abbia raggiunto proporzioni tali da coinvolgere gli Stati? Dal momento che si parla di potere, possibile che dietro la logica creditore/debitore si celi quella tra signore/schiavo?
Quando il Grande Leviatano del Nord erogherà i fondi, cioè apporrà la sua firma sul contratto immaginario con la Culla dell’Occidente, l’età di transizione e di mutazione giungerà all’inizio del suo compimento. Tale passaggio e alterazione riguarda il Vecchio Continente e i paesi che vi sono in esso, e coinvolge il pianeta. Smantellando uno a uno gli antichi nani, il Grande Leviatano del Nord stringe la sua morsa per divenire un Titano realmente ed effettivamente vivente, che si prepara allo scontro con gli altri Fratelli.
Occhi dunque, mio caro web, al Grande Leviatano del Nord. Il conto alla rovescia è iniziato anche per lo stivale. Presto anche il governo stivalico dovrà valutare la stessa chance offerta alla Culla dell’Occidente. Ma il debito dello stivale ammonta a oltre 1900 miliardi di euro e la chance non è detto che possa portare speranze di salvezza.
Medita web, medita…
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