IN QUESTO BLOG NON SI PUBBLICANO COMMENTI ANONIMI.

domenica 14 settembre 2014

“Sospeso”...


Capita spesso di chiedersi se alcuni avvenimenti siano semplici coincidenze, se siano già scritti nelle maglie del destino o se provengano soltanto dalla nostra immaginazione. A volte si opta per il primo caso, altre per il secondo e altre ancora per l'ultimo. Dipende dal momento, dallo stato d'animo che si ha, dal periodo che si sta attraversando e da una innumerabile serie di incognite impossibili da elencare, le quali, nessuna esclusa, giocano tutte un ruolo centrale nell'interpretazione, o meglio nella collocazione di quegli eventi nelle categorie sopra citate. Si può quindi concepire quei fatti in maniera briosa, infelice oppure si può intenderli in modo scherzoso, riderci sopra e far finta che non siano mai accaduti.
Ve ne sono alcuni, tuttavia, la cui bizzarria spiazza a tal punto da impedire una categorizzazione di essi e una loro spiegazione. Vengono alla luce come conseguenza della formula magica appena pronunciata da invisibili streghe e negromanti per condizionare il nostro tempo o come il risultato delle mosse delle pedine della scacchiera della vita, da parte di un giocatore fuori dal mondo che lo fa per puro divertimento. In ogni caso accadono e inebriano di meraviglia a tal punto da lasciare frastornati per diversi giorni, perché sono troppo assurdi e improvvisi. Proprio come quelli che sto per raccontarvi.
Tempo fa leggo di una bellissima iniziativa che ha lo scopo di diffondere e di consentire la fruizione gratuita dei saperi e delle conoscenze denominata “Libro Sospeso”. L'idea prende spunto dal celebre “caffè sospeso”. In buona sostanza, in alcune città, entrando in un bar si usava pagare due caffè, consumarne uno e lasciare pagato l'altro per chi, successivamente, recandosi nello stesso locale, chiedesse di esso. In tal modo, si offriva un caffè a una persona sconosciuta e forse mai conoscibile, con l'intento, quasi, di fare in tal modo un dono all'umanità. Il “Libro Sospeso” funziona nel medesimo modo, solo che i protagonisti sono stavolta le librerie e i libri. Si entra in una libreria, si comprano due libri, uno lo si porta con sé, l'altro lo si lascia pagato in libreria e sarà ritirato, in seguito, da chi recandosi nella libreria chiederà di esso. È un'iniziativa bellissima e affascinante, diffusa ormai in tutta la penisola, interpretata in maniere differenti ma tutte con l'obiettivo di permettere la lettura anche alle fasce più deboli della società, i giovani, i disoccupati, gli inoccupati, i pensionati, tutti coloro che, insomma, economicamente non se la passano proprio bene.
Alcuni mesi dopo, durante la Fiera del Libro di Gerace, mi reco alla Libreria Calliope di Siderno per avviare un rapporto di fornitura. Incontro Roberta, la titolare, e mi mostra dei libri appesi vicino all'ingresso, spiegandomi che si tratta del “Libro Sospeso” e che è l'unica libreria in Calabria ad aver sposato tale idea. Le dico di conoscere già tale iniziativa e mi congratulo con lei per il coraggio, mediante una tale idea, di mettere la letteratura gratuitamente a disposizione delle persone in difficoltà e tuttavia desiderose di leggere e di sapere.
A distanza di mesi, assieme a Daniele della Cartolibreria Demaio, nel corso della rassegna “Notti Disobliate. 5 libri per 5 concetti” decido di lanciare il “Libro Sospeso” anche a Bagnara Calabra. Cominciano forte, con ben cinque libri sospesi e appesi all'ingresso, destinati ai ragazzi e a quanti non hanno la possibilità di acquistarli, ma hanno fame di conoscenza. Sono felice, perché adesso in Calabria ci sono due librerie a sposare tale iniziativa e più persone disagiate hanno la possibilità di saziare il loro appetito di libri.
Alcune settimane dopo, mi trovo in viaggio sulla A3, direzione Firenze, in compagnia di amici. Il viaggio è stancante e occorre fare una sosta, con tanto di un buon caffè. Così, tra le tante Aree Servizio distribuite lungo il percorso dell'autostrada, scelgo di sostare nella prima subito dopo il raccordo Napoli-Avellino.
Pago tre caffè e mi avvicino al bancone, aspettando che siano portati. Nell'attesa, mi accorgo che il contenitore dello zucchero è pieno di bustine, tutte uguali, recanti nel dritto l'iscrizione “Storie di caffè”. Incuriosito, ne prendo una e leggo l'iscrizione, chiedendomi quali storie di caffè potrebbe raccontare una bustina di zucchero. La giro e nel rovescio trovo un aforisma di Luciano De Crescenzo, quello che potete leggere nell'immagine allegata al presente scritto.
Sorrido, e mostro la citazione ai miei compagni di viaggio e di caffè. Sorridono anche loro, pensando alle “Notti Disobliate”. Nelle loro bustine ci sono altre frasi. Quella contenente la frase relativa al caffè sospeso e, dunque, ricollegabile al “Libro Sospeso”, l'ho presa soltanto io.
Bevo il mio caffè, rigorosamente amaro, metto la bustina di zucchero in tasca, e riprendo il viaggio, chiedendomi come sia stato possibile, in mezzo a tutte quelle bustine, pescare esattamente quella. Una coincidenza? Destino? O è soltanto la mia immaginazione a tentare di trovare una connessione logica tra il “Libro Sospeso” lanciato alle “Notti Disobliate” e quella bustina di zucchero?
Oggi, a distanza di giorni, me lo chiedo ancora e non so come o cosa rispondere.
Voi che ne pensate?

Io credo che...

Nessun commento:

Posta un commento