Capita
spesso di chiedersi se alcuni avvenimenti siano semplici coincidenze,
se siano già scritti nelle maglie del destino o se provengano
soltanto dalla nostra immaginazione. A volte si opta per il primo
caso, altre per il secondo e altre ancora per l'ultimo. Dipende dal
momento, dallo stato d'animo che si ha, dal periodo che si sta
attraversando e da una innumerabile serie di incognite impossibili da
elencare, le quali, nessuna esclusa, giocano tutte un ruolo centrale
nell'interpretazione, o meglio nella collocazione di quegli eventi
nelle categorie sopra citate. Si può quindi concepire quei fatti in
maniera briosa, infelice oppure si può intenderli in modo scherzoso,
riderci sopra e far finta che non siano mai accaduti.
Ve
ne sono alcuni, tuttavia, la cui bizzarria spiazza a tal punto da
impedire una categorizzazione di essi e una loro spiegazione. Vengono
alla luce come conseguenza della formula magica appena pronunciata da
invisibili streghe e negromanti per condizionare il nostro tempo o
come il risultato delle mosse delle pedine della scacchiera della
vita, da parte di un giocatore fuori dal mondo che lo fa per puro
divertimento. In ogni caso accadono e inebriano di meraviglia a tal
punto da lasciare frastornati per diversi giorni, perché sono troppo
assurdi e improvvisi. Proprio come quelli che sto per raccontarvi.
Tempo
fa leggo di una bellissima iniziativa che ha lo scopo di diffondere e
di consentire la fruizione gratuita dei saperi e delle conoscenze
denominata “Libro Sospeso”. L'idea prende spunto dal celebre
“caffè sospeso”. In buona sostanza, in alcune città, entrando
in un bar si usava pagare due caffè, consumarne uno e lasciare
pagato l'altro per chi, successivamente, recandosi nello stesso
locale, chiedesse di esso. In tal modo, si offriva un caffè a una
persona sconosciuta e forse mai conoscibile, con l'intento, quasi, di
fare in tal modo un dono all'umanità. Il “Libro Sospeso”
funziona nel medesimo modo, solo che i protagonisti sono stavolta le
librerie e i libri. Si entra in una libreria, si comprano due libri,
uno lo si porta con sé, l'altro lo si lascia pagato in libreria e
sarà ritirato, in seguito, da chi recandosi nella libreria chiederà
di esso. È un'iniziativa bellissima e affascinante, diffusa ormai in
tutta la penisola, interpretata in maniere differenti ma tutte con
l'obiettivo di permettere la lettura anche alle fasce più deboli
della società, i giovani, i disoccupati, gli inoccupati, i
pensionati, tutti coloro che, insomma, economicamente non se la
passano proprio bene.
Alcuni
mesi dopo, durante la Fiera del Libro di Gerace, mi reco alla
Libreria Calliope di Siderno per avviare un rapporto di fornitura.
Incontro Roberta, la titolare, e mi mostra dei libri appesi vicino
all'ingresso, spiegandomi che si tratta del “Libro Sospeso” e che
è l'unica libreria in Calabria ad aver sposato tale idea. Le dico di
conoscere già tale iniziativa e mi congratulo con lei per il
coraggio, mediante una tale idea, di mettere la letteratura
gratuitamente a disposizione delle persone in difficoltà e tuttavia
desiderose di leggere e di sapere.
A
distanza di mesi, assieme a Daniele della Cartolibreria Demaio, nel
corso della rassegna “Notti Disobliate. 5 libri per 5 concetti”
decido di lanciare il “Libro Sospeso” anche a Bagnara Calabra.
Cominciano forte, con ben cinque libri sospesi e appesi all'ingresso,
destinati ai ragazzi e a quanti non hanno la possibilità di
acquistarli, ma hanno fame di conoscenza. Sono felice, perché adesso
in Calabria ci sono due librerie a sposare tale iniziativa e più
persone disagiate hanno la possibilità di saziare il loro appetito
di libri.
Alcune
settimane dopo, mi trovo in viaggio sulla A3, direzione Firenze, in
compagnia di amici. Il viaggio è stancante e occorre fare una sosta,
con tanto di un buon caffè. Così, tra le tante Aree Servizio
distribuite lungo il percorso dell'autostrada, scelgo di sostare
nella prima subito dopo il raccordo Napoli-Avellino.
Pago
tre caffè e mi avvicino al bancone, aspettando che siano portati.
Nell'attesa, mi accorgo che il contenitore dello zucchero è pieno di
bustine, tutte uguali, recanti nel dritto l'iscrizione “Storie di
caffè”. Incuriosito, ne prendo una e leggo l'iscrizione,
chiedendomi quali storie di caffè potrebbe raccontare una bustina di
zucchero. La giro e nel rovescio trovo un aforisma di Luciano De
Crescenzo, quello che potete leggere nell'immagine allegata al
presente scritto.
Sorrido,
e mostro la citazione ai miei compagni di viaggio e di caffè.
Sorridono anche loro, pensando alle “Notti Disobliate”. Nelle
loro bustine ci sono altre frasi. Quella contenente la frase relativa
al caffè sospeso e, dunque, ricollegabile al “Libro Sospeso”,
l'ho presa soltanto io.
Bevo
il mio caffè, rigorosamente amaro, metto la bustina di zucchero in
tasca, e riprendo il viaggio, chiedendomi come sia stato possibile,
in mezzo a tutte quelle bustine, pescare esattamente quella. Una
coincidenza? Destino? O è soltanto la mia immaginazione a tentare di
trovare una connessione logica tra il “Libro Sospeso” lanciato
alle “Notti Disobliate” e quella bustina di zucchero?
Oggi,
a distanza di giorni, me lo chiedo ancora e non so come o cosa
rispondere.
Voi
che ne pensate?
Io
credo che...
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